Ben 200 miliardi di guadagno derivanti da attività illecite ed economia sommersa condotte solo nel 2022: a parlare dell’economia sommersa sono i dati dell’Istat.
La cosiddetta economia sommersa ha registrato solamente due anni fa una crescita di valore di 17,6 miliardi, ossia un aumento del 9,6% rispetto al 2021. Il guadagno derivato dal sommerso nel 2022 si attesta a poco meno i 182 miliardi di euro (+16,3 miliardi rispetto all’anno precedente), mentre quello derivante da attività illecite sfiora i 20 miliardi.
Questo è quanto dichiarato dal report dell’Istat: il valore dell’economia non osservata (che esclude le attività illegali) ha raggiunto quasi 182 miliardi di euro, ai quali dobbiamo aggiungere i 20 miliardi derivati dalle attività illecite. Il lavoro irregolare si è mantenuto stabile, con 2 milioni 986mila lavoratori coinvolti, dimostrando che si tratti di un’abitudine ancora molto radicata e persistente nel panorama economico del Bel Paese.
Economia sommersa: 200 miliardi di euro solo nel 2022
L’aumento dell’economia non osservata avviene di pari passo con quello del Prodotto interno lordo, secondo quanto evidenziato dall’Istat. La crescita si è mantenuta stabile ed è stata trainata dall’andamento del valore aggiunto generato dalla sotto-dichiarazione, la quale ha mostrato un aumento di 10,4 miliardi di euro (+ 11,5%). Al contrario, l’impiego di lavoro irregolare e delle attività illegali è stato più contenuto, con un +5,6% nel primo caso rispetto al 2021 e un +6,7% nel secondo caso.
Le altre componenti del calcolo, invece, hanno registrato un aumento di oltre 2 miliardi. Questa crescita viene ricondotta all’aumento del contributo delle mance e degli affitti in nero percepiti dalle famiglie. In quanto all’economia sommersa, i settori che pesano maggiormente sono quelli degli “altri servizi alle persone” (30,5% del totale), il commercio, i trasporti, l’alloggio e la ristorazione (per il 18,5%) e l’edilizia (17,5%).
I dati dell’Istat sull’economia sommersa per il 2022
Invece, nella direzione contraria vanno settori come l’agricoltura (con -1,0 punti percentuale). le costruzioni (con -0,8%), la produzione di beni alimentari e di consumo (-0,6%) e altri servizi alla persona (-0,5%). In crescita anche il comparto dell’istruzione, sanità e assistenza social (+0,5%) e dei servizi professionali (+0,2%).
Il 2022 ha mantenuto una certa stabilità riguardo il lavoro irregolare, il quale infatti è cresciuto solo dello 0,1% rispetto all’anno precedente. Viene calcolato come incidenza percentuale delle Ula (dato statistico dei lavoratori a tempo pieno) non regolari sul totale e si conferma il tasso più elevato tra le unità dipendenti rispetto agli indipendenti (12,7% a fronte dell’11,8%).
L’incremento delle attività illegali nel 2022 è andato di pari passo con lo sviluppo del traffico di stupefacenti, il quale ha generato 15,1 miliardi di guadagno, con un +1 miliardo rispetto al 2021. Invece, la spesa per i consumi finali equivale a 17,2 miliardi di euro (+1,3 miliardi). Cresciuto anche il livello di prostituzione con il 4,3% di guadagno, per un totale di 4 miliardi.