Addebito del canone Rai nella fattura elettrica non corretto: partono i rimborsi

Al via i rimborsi del canone Rai per addebito non corretto nella bolletta dell’elettricità. Vediamo chi riceverà indietro i soldi.

Fino a 8 anni fa il canone Rai si pagava con un apposito bollettino e nulla aveva a che spartire con le bollette delle utenze domestiche. Il problema è che, pur usufruendo del servizio pubblico, alcune persone non pagavano quanto dovuto sottraendo, dunque, risorse preziose alle casse dello Stato.

donna con soldi in mano
Addebito del canone Rai nella fattura elettrica non corretto: partono i rimborsi/Ketumbar.it

E lo sappiamo bene che se le casse dello Stato “piangono miseria” a rimetterci siamo noi cittadini e, in particolare, le fasce economicamente più svantaggiate in quanto il Governo, per mancanza di adeguate risorse, potrebbe poi trovarsi nella situazione di tagliare su bonus e sussidi importanti oltreché sulle pensioni.

Dal 2016, per volere dell’ex Premier Matteo Renzi, il canone Rai arriva direttamente insieme alla bolletta della luce ogni mese oppure ogni due mesi, in base al contratto stipulato con il proprio gestore di energia elettrica. In alcuni casi è possibile “scorporare” il canone dalla bolletta.

Ma se non ne facciamo espressa richiesta perché ce ne dimentichiamo, il canone ci viene addebitato sul conto corrente direttamente insieme alla bolletta della luce. Molti, tuttavia, nei prossimi mesi potrebbero ottenere dei cospicui rimborsi per addebiti non corretti.

Canone Rai: come chiedere il rimborso

Le bollette dell’elettricità sono sempre più pesanti, specialmente da luglio quando è stato reso obbligatorio per tutti – tranne che per i soggetti “vulnerabili”- il passaggio al mercato libero dell’energia elettrice. Ad appesantirle ulteriormente, da ben 8 anni a questa parte, si è aggiunto anche il canone Rai. Ma qualcuno ora riceverà ingenti rimborsi.

anziano che legge un foglio
Canone Rai: ecco chi otterrà il rimborso/Ketumber.it

Come anticipato nel paragrafo precedente, dal 2016 in poi, il canone Rai viene addebitato automaticamente insieme alla bolletta della luce. Ma se, per varie ragioni – sempre più persone, ad esempio, non possiedono neppure un televisore a casa – si ritiene che non sia corretto l’addebito del canone assieme alla bolletta allora è possibile chiedere al proprio gestore di poter pagare la sola quota dell’energia. Il pagamento parziale della fattura potrà essere effettuato secondo le modalità stabilite dal contratto con il proprio fornitore della luce.

In seguito a questa decisione del contribuente di pagare solo la quota energia e di non pagare anche il canone Rai, l’Agenzia delle Entrate provvederà ad effettuare gli opportuni controlli per appurare che l’utente possa non pagare il canone. Se, però, il canone è già stato addebitato con la bolletta della luce allora si potrà chiedere il rimborso.

Per chiedere il rimborso ci sono due strade: si può procedere direttamente online tramite la specifica App oppure si può inviare una raccomandata al seguente indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella Postale 22 – 10121 Torino. La raccomandata dovrà contenere una copia del documento di identità del titolare dell’utenza elettrica insieme all’apposito modello di richiesta di rimborso che si può trovare sul sito internet dell’Agenzia delle entrate www.agenziaentrate.gov.it e della RAI www.canone.rai.it.

Canone Rai: ecco quando puoi chiedere il rimborso

E’ possibile sempre e comunque chiedere il rimborso del canone Rai? La risposta è scontata: no! Altrimenti chiunque potrebbe approfittarne e chiedere il rimborso pur fruendo del servizio ogni giorno e pur non avendo i requisiti atti ad averne diritto. I motivi per i quali è possibile chiedere i rimborso sono solo questi:

  • almeno un membro della famiglia ha già compito 75 anni e il reddito complessivo familiare non supera i 6.713,98 annui;
  • almeno un membro della famiglia fa parte delle categorie esenti come i militari stranieri o i diplomatici;
  • per errore due membri della stessa famiglia hanno entrambi pagato il canone con modalità diverse e, dunque, si è pagato due volte per il medesimo servizio;
  • il richiedente del rimborso aveva già presentato la dichiarazione sostitutiva in cui garantiva che nessun membro della famiglia possiede apparecchi televisivi.
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