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Addio al Natale, questa città ha deciso di non festeggiarlo e di abolire tutti i simboli religiosi

Addio al Natale e a tutti i suoi simboli: questa città ha deciso che la festa della nascita di Gesù non rappresenta più lo spirito del paese e, quindi, non si deve più festeggiare.

Potremmo mai immaginare il mese di dicembre senza il Natale? Potremmo mai immaginare il nostro Paese, le nostre case senza il presepe, l’albero, le luci per le strade, gli addobbi? Forse no, forse questa festa fa talmente parte della nostra cultura che non potremmo immaginare di farne a meno.

Addio al Natale, questa città ha deciso di non festeggiarlo e di abolire tutti i simboli religiosi/Ketumbar.it

Eppure una città lo ha fatto e ha deciso di non festeggiare più la festa di Natale e di abolire tutti i simboli religiosi che possono, in qualche modo, essere ricondotti ad essa. La motivazione? Natale sarebbe fuori moda, una festa superata e non più sentita. Non in senso religioso almeno.

Decisione su cui si potrebbe restare a discutere per almeno un paio di secoli ma ormai è stata presa e gli abitanti, di conseguenza, dovranno adeguarsi. Persino il nome stesso di “Natale” è stato abolito: al suo posto si potrà dire solo “festa della famiglia”. Scopriamo nel prossimo paragrafo qual è la città che ha adottato questa politica.

Addio al Natale: ecco dove non si potrà più festeggiare

Mancano poche settimane al Natale e noi non vediamo l’ora di fare l’albero, il presepe, addobbare tutta la casa e festeggiare questo momento speciale con tutta la famiglia e con tutte le persone a cui vogliamo bene. Nel nostro Paese, al di là di tutto questo, il Natale rappresenta soprattutto una cosa: la nascita di Gesù. Ma c’è una città che ha abolito il Natale: gli abitanti non potranno più festeggiarlo.

Addio al Natale: ecco dove non si potrà più festeggiare/Ketumbar.it

In tutti i paesi cattolici Natale rappresenta una festa soprattutto religiosa: è il giorno in cui Gesù è venuto al mondo. In Italia siamo molto legati a questa festa che è molto sentita anche in altre parti del mondo. Non in Uruguay però. Questo Paese del Sud America da ormai più di 100 anni ha abolito i festeggiamenti di Natale. Anche se in Sud America la tradizione cristiana è forte, questo paese ha deciso di dire “no” al Natale.

In Uruguay, dal 1919, non si festeggia più la nascita di Gesù ma il 25 dicembre si celebra “il giorno della famiglia”. Questo Paese, infatti, ha deciso di separare in modo netto lo Stato dalla religione e, pertanto, non possono esserci feste nazionali in senso religioso: le feste sono tutte laiche. Naturalmente poi ciascuno può festeggiare come preferisce e le famiglie che lo desiderano possono certamente fare il presepe e andare in Chiesa.

Oltre al Natale è stata abolita anche l’Epifania che è stata rinominata “giornata dei bambini” in quanto i bambini festeggiano per i doni portati dalla Befana durante la notte. L’Uruguay, insomma, da oltre 100 anni ha deciso di avere un approccio anticonvenzionale alle feste separando nettamente Chiesa e Stato in modo da rimarcare la laicità di quest’ultimo. Non mancano, però, addobbi e luci per le strade: semplicemente il giorno di Natale viene vissuto come una festa che nulla ha a che vedere con la nascita di Gesù.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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