L’ex bancario Vincenzo Coviello è entrato nel conto corrente di Al Bano. Il cantante si è sentito violato della sua privcy: l’hanno spiato
Quando si tratta del cantante pugliese, ci si imbatte sempre in polemiche. Come quella avvenuta alla Divinazione Expo di Siracusa. Ad oggi, il cantante che, in base alle ultime indiscrezioni, potrebbe essere tra i concorrenti in gara di Sanremo 2025, ha lamentato il fatto di essere stato spiato.
Al Bano Carrisi è finito al centro di una spiacevole vicenda legata a Vincenzo Coviello. Questo è un ex bancario accusato di aver spiato migliaia di conti correnti, tra cui quello del noto cantante pugliese. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Carrisi esprime tutta la sua indignazione per l’accaduto. Ha sottolineato come la situazione sia ben più grave di una semplice curiosità. «Non si è trattato di curiosare, ma di spiare», dichiara. A suo avviso, non si può minimizzare il fatto che migliaia di persone siano state coinvolte in questo scandalo. Invita, quindi, a chiamare le cose con il loro vero nome.
Secondo Al Bano, è vergognoso che qualcuno approfitti della propria posizione per violare la privacy altrui. Coviello, afferma il cantante, era stato assunto per svolgere un ruolo preciso. Doveva infatti, tutelare i clienti della banca, non certo per fare il “detective” sui conti correnti. «Non era né nel KGB né alla CIA», ironizza. Ha messo quindi in evidenza quanto sia inaccettabile che un professionista bancario tradisca così la fiducia dei suoi clienti. Il cantante non nasconde la sua amarezza per la vicenda, e si chiede come sia possibile che episodi del genere possano verificarsi in un sistema bancario che dovrebbe garantire la sicurezza e la riservatezza.
L’ex marito di della Power non si limita a esprimere la sua rabbia, ma riflette anche sulla fiducia che i clienti ripongono nelle banche. Con un pizzico di ironia, commenta: «A questo punto, meglio fare come una volta: mettere i soldi sotto le mattonelle, magari così si è più sicuri». Una riflessione amara, che denuncia il tradimento della fiducia nei confronti di un sistema che dovrebbe invece proteggere chi vi affida i propri risparmi.
Il cantante suggerisce che la motivazione dietro la curiosità di Coviello possa essere legata alle loro radici comuni: entrambi pugliesi. Il bancario potrebbe essere stato spinto dal desiderio di scoprire cosa aveva in banca un suo conterraneo. Tuttavia, Al Bano scherza sul fatto che Coviello, forse, non abbia trovato quello che si aspettava: «Si è trovato male», dice, riferendosi al fatto che il suo conto corrente era “basso” perché aveva appena investito in una nuova azienda vinicola e in altri progetti.
Nonostante il tono leggero con cui affronta questo aspetto, l’amarezza rimane evidente. Carrisi, infine, riflette su possibili complicità e mandanti dietro l’operato di Coviello, anche se preferisce affidarsi alla giustizia per far luce sull’intera vicenda. Non esclude la possibilità che ci siano stati altri coinvolti, ma si mostra fiducioso che la magistratura riuscirà a scoprire la verità e a risolvere il caso in modo intelligente
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