Antonella Clerici e Giovanna Civitillo hanno qualcosa in comune: ecco cosa fanno ai loro figli

La rivelazione di Antonella Clerici e Giovanna Civitillo in diretta: questo è quello che fanno ai loro figli, ma sono davvero le uniche?

È davvero possibile sapere dove si trovano i nostri cari in qualsiasi momento? Esiste un’app, spesso poco conosciuta, che permette ai genitori di monitorare i figli tramite lo smartphone. Giovanna Civitillo e Antonella Clerici, volti noti della televisione italiana, hanno condiviso i loro pensieri su questo tema durante una recente puntata di È sempre mezzogiorno, trasmissione della quale la moglie di Amadeus è molte volte ospite, rivelando che anche loro utilizzano questi strumenti per monitorare i movimenti dei propri ragazzi. Ma perché questa tecnologia, pur utile, suscita tanta curiosità e, in alcuni casi, critiche?

Antonella Clerici e Giovanna Civitillo
Cosa fanno Antonella Clerici e Giovanna Civitillo ai loro figli (Ketumbar.it)

La discussione in studio ha preso una piega leggera quando si è parlato dei figli di Michele Farru, il cuoco sardo che si appresta a festeggiare 25 anni di matrimonio con una vacanza a Parigi. La sua preoccupazione non riguardava solo la serenità del viaggio, ma anche l’idea di lasciare i suoi due figli, rispettivamente di 23 e 19 anni, da soli a casa per un lungo periodo. Tra battute e sorrisi, Antonella Clerici e Giovanna Civitillo hanno scherzato sulla possibilità che i ragazzi potessero approfittarne per organizzare qualche festa indimenticabile, sfruttando la libertà di avere la casa tutta per loro.

Leggete un po’ cosa fanno Antonella Clerici e Giovanna Civitillo ai loro figli

Ma oltre l’umorismo, emerge una realtà condivisa da molte famiglie: il desiderio di sapere cosa fanno i propri figli quando non sono sotto la loro supervisione. Giovanna Civitillo si è aperta sul fatto che controlla il figlio José, giovane promessa del calcio e portiere dell’Udinese Under 16. Giovanna ha raccontato che, quando José ha la sua “libera uscita”, lei non può fare a meno di monitorarlo tramite l’app. È un modo per sentirsi più tranquilla, per mantenere un legame anche quando lui è lontano.

Antonella Clerici e Giovanna Civitillo tv
Antonella Clerici e Giovanna Civitillo abbracciate (Ketumbar.it)

Antonella Clerici, a sua volta, ha confessato di fare lo stesso con la figlia, sottolineando come il controllo sia più accettato quando i ragazzi sono minorenni. La conduttrice ha riflettuto sul fatto che, una volta raggiunta la maggiore età, probabilmente i ragazzi vorranno liberarsi di questa sorveglianza invisibile, ma fino a quel momento, l’uso dell’app viene giustificato come una misura di protezione.

Non sono le uniche, ma non mancano le critiche

Non si tratta solo di un’ansia genitoriale limitata alle celebrità. Anche Alessia Marcuzzi aveva rivelato di usare una simile app per tenere d’occhio il figlio Tommaso mentre studiava all’estero. È una forma di sicurezza che molti genitori scelgono, spesso per poter dormire sonni tranquilli. Ma è davvero questa la soluzione?

Le critiche non sono mancate. Durante la puntata, lo studio ha mormorato quando Giovanna Civitillo ha spiegato di usare questa tecnologia per sapere sempre dove si trova José. La discussione ha sollevato un tema che coinvolge tantissime famiglie: fino a che punto è giusto monitorare i propri figli? Quando si tratta di adolescenti, il confine tra protezione e controllo può farsi sottile. Ma è proprio in questo equilibrio che risiede il dibattito.

Controllare i propri figli con un’app è giusto oppure no

La tecnologia ha reso possibile ciò che un tempo sembrava impensabile: essere sempre connessi, anche a distanza. L’app per localizzare una persona, nata con l’intento di aumentare la sicurezza, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio. È facile cadere nella tentazione di controllare costantemente, di non staccarsi mai, nemmeno per un momento, da quell’ansia che caratterizza il ruolo genitoriale. Eppure, molti si chiedono se tutto questo non rischi di soffocare l’indipendenza dei ragazzi.

Molti genitori si ritrovano nello stesso dilemma di Giovanna Civitillo e Antonella Clerici: la necessità di bilanciare la preoccupazione con la fiducia nei propri figli. Certo, la tecnologia aiuta, ma forse il vero compito del genitore è imparare a lasciar andare, un passo alla volta. Anche se questo vuol dire rinunciare a quella piccola rassicurazione che offre l’app sul cellulare.

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