Se un utente ritiene che la bolletta dell’acqua ricevuta contenga un errore, può richiedere un ricalcolo per risolvere il problema: la procedura.
Può accadere di ricevere delle bollette alte rispetto ai consumi dei mesi precedenti, una situazione che non riguarda solo le utenze di gas ed energia elettrica, ma anche l’acqua. In quest’ultimo caso sarà necessario rivolgersi al gestore idrico per capire cosa abbia determinato il costo nella fattura.
Il motivo che potrebbe aver portato ad un calcolo errato della bolletta potrebbero essere dei più vari, considerato che la tariffazione dipende da una serie di voci. L’utente, dunque, dovrà chiedere il ricalcolo specificando la motivazione. Vediamo nei prossimi paragrafi quali sono le procedure da seguire e cosa accade quando vi è un errore di calcolo nella bolletta.
Da qualche anno, gli italiani stanno fronteggiando dei rincari che hanno interessato vari ambiti. Sono significativamente salite anche le bollette di acqua, luce e gas, tanto che il Governo ha deciso di introdurre e confermare i bonus sociali per aiutare le famiglie con redditi bassi a sostenere le spese per i consumi di energia elettrica, gas e acqua.
Può accadere che controllando una fattura ci si accorge di un errore di calcolo con costi più alti rispetto ai consumi nei mesi precedenti. Se l’errore riguarda il consumo dell’acqua è bene rivolgersi al gestore idrico per capire cosa sia accaduto e chiedere il ricalcolo della fattura. Il calcolo errato potrebbe essere legato alle seguenti cause: lettura errata da parte del personale, rottura o guasto del misuratore idrico, tariffa applicata non corretta o stima errata dei consumi quando non è possibile procedere con la rilevazione effettiva.
Se l’errore può essere legato al guasto del contatore, è possibile richiedere un intervento da parte del gestore idrico che deve provvedere entro 10 giorni. In questo caso, se vengono accertati dei malfunzionamenti, il gestore provvederà alla sostituzione senza costi aggiuntivi, ma se il misuratore funziona correttamente, l’utente potrebbe dover pagare le spese per l’intervento.
Per le altre motivazioni, l’utente può richiedere un ricalcolo motivando le cause del reclamo che deve essere presentato via Pec o via raccomandata al gestore idrico, allegando le copie delle fatture e l’eventuale documentazione che dimostri l’inesattezza.
In genere, dalla ricezione del reclamo, il gestore dovrà proporre all’utente entro 30 giorni una soluzione applicando eventuali storni nelle fatture precedenti per rimborsare le somme non dovute, se il pagamento è stato effettuato, o emettere una nuova fattura se quella in cui è riscontrato l’errore non è stata pagata.
Infine, se l’utente non riceve risposta entro i termini stabiliti o ritenga che la risposta non abbia risolto la problematica, può rivolgersi all’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Se anche in questo caso non si ottiene una soluzione, l’utente può agire per vie legali.
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