Se ti stai chiedendo come cuocere il salmone, sappi questo: c’è un solo modo corretto di farlo, e te lo stiamo per presentare
È uno dei pesci più conosciuti in assoluto. Merito anche della versatilità con cui può finire sulle nostre tavole: impanato, cotto in padella, crudo a mo’ di tartare, e in tante altre versioni. Stiamo parlando del saporito e gustosissimo salmone.
Le proprietà nutrizionali di questo tipo di pesce lo rendono un prodotto immancabile nel nostro frigo. Al netto dello sbilanciamento a favore dei grassi (13 g ogni 100 di prodotto), il salmone consente anche di fare il pieno di proteine (20 g), e apporta anche sali minerali e vitamine come sodio (59 mg), potassio (363 mg), vitamina C (3,9 mg), vitamina B6 (0,6 mg) e tante altre sostanze.
C’è però un dubbio ben preciso che non manca di assalirci, ogniqualvolta ci troviamo di fronte a un trancio di salmone appena comperato al banco del pesce: come andrebbe cotto? E soprattutto: la pelle può essere mangiata oppure no?
Potresti non esser pratico di cotture di salmone, ma ti basta sapere questo: pur esistendo svariati modi di cucinarlo, in realtà quello corretto è uno soltanto. E sì, la pelle di questo pesce può essere mangiata, essendo ricca di sostanze nutritive.
La pelle, spiegano gli esperti di cucina, deve essere sempre rivolta verso il basso, a prescindere dal tipo di cottura. Se si adopera una tecnica come il soffritto o la scottatura, essa diverrà croccante fino a formare una vera e propria crosticina.
Se invece commetti l’errore di cuocere o arrostire il salmone con la pelle rivolta verso l’alto, non otterresti il medesimo tipo di risultato – la croccantezza – che solo il calore diretto è in grado di conferire.
Ovviamente, pur ricordandoti di partire sempre con il lato della pelle a diretto contatto con la padella, abbi cura di girare il tuo trancio di salmone per qualche minuto, durante la cottura, in maniera tale che anche questo riceva un po’ di calore diretto.
Il vantaggio di tenere la pelle del pesce a contatto col fondo della padella è anche quello di proteggere il salmone dal calore. Lo strato di grasso tra la pelle e la carne aiuta anche a garantire che il fondo del salmone abbia una consistenza più morbida, in contrasto con la pelle croccante.
Il salmone, come abbiamo anticipato in apertura di articolo, può presentarsi in varie versioni. Quella che ti avevamo suggerito di testare in un precedente articolo faceva uso del salmone affumicato. L’obiettivo? Realizzare una gustosa torta salata a base di philadelphia e salmone affumicato.
In questa specifica ricetta, le fettine di salmone affumicato vengono adoperate a mo’ di topping per quella che è, a tutti gli effetti, una sorta di cheesecake scomposta. Vorresti scoprirne la bontà? Non ti resta che testarla.
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