È stato un anno molto difficile per la Coin: il colosso conta di diverse chiusure, spia di una profonda crisi per il gruppo. La preoccupazione è tanta e si teme una possibile chiusura totale.
Il 2024 è stato un anno durissimo per il gruppo Coin. La realtà chiude quest’anno in malo modo, ritrovandosi ad affrontare ennesime chiusure. Queste riguardano lo store di Piacenza, aperto da mezzo secolo: inaugurato nel 1973, a fine dicembre dirà addio a due corner interni, costretti a chiudere i battenti.
A fronte della situazione preoccupante, il prossimo 18 dicembre si apre un tavolo di crisi del gruppo al Ministero del Made in Italy, in cui saranno presenti i sindati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. A fronte delle diverse chiusure di Coin dell’ultimo anno, la preoccupazione è tanta: lo scenario che più si teme è che il gruppo sia costretto a una chiusura totale.
I sindacati sono al lavoro per capire la gravità della situazione e se sia possibile sanare i problemi dettati dei pagamenti mancanti ai fornitori. Ad oggi i lavoratori continuano, invece, a ricevere regolarmente gli stipendi. La crisi sarebbe dettata da un debito di 80 milioni di euro e dal fatto che dopo la pandemia il mercato non si è del tutto ripreso ancora.
Attualmente Coin conta 35 grandi magazzini, 130 store in franchising e più di 1.500 dipendenti. Questi numeri sono destinati a scendere, visto che è anche annunciata la chiusura del punto vendita situato nel Centro Commerciale Le Gru di Grugliasco. Inoltre, a Milano (dove ci sono diversi store Coin), quello nei pressi della Madonnina, malgrado da anni siano in corso i lavori, resta ancora chiuso.
Fondata nel 1916, la Coin ha alle spalle una lunga storia: questa società italiana è una catena di grande magazzini di fascia alta che raccoglie i marchi Coin, Coincasa ed Excelsior, offrendo abbigliamento, prodotti per la cura della persona e arredamento. Di proprietà della società italiana Centenary S.p.A., nel 2018 è stata comprata dal fondo di private equity inglese BC Partners.
Oltre alle chiusure, le preoccupazioni vertono sul fatto che non si conoscono ancora i piani commerciali futuri dell’azienda per scongiurare il fallimento: la situazione si riserva sui lavoratori che ogni giorno si trovano ad affrontare difficoltà enormi, facendo i conti con forniture mancanti e manutenzione assente (in questo articolo ti abbiamo parlato di una chiusura preoccupante riguardante delle chiusure di una catena della grande distribuzione).
I dipendenti del colosso hanno scioperato a fronte di questo quadro così difficile, che li costringe a lavorare in condizioni impossibili. I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs sono scesi in piazza chiedendo risposte chiare all’azienda sul futuro del gruppo.
Alla base della genialità e, quindi, del successo di Steve Jobs c'era una regola semplicissima:…
Ti sei mai chiesto qual è il colore più amato al mondo? Quando scoprirai la…
Incredibile ma vero: tutti - o quasi - stanno appendendo una corona d'aglio dietro alla…
È importante ascoltare i consigli dei veterinari in merito a una questione importante come la…
Gli esperti hanno messo in guardia i consumatori in merito alla possibilità di trovare pesticidi…
Con l'approvazione definitiva della Manovra di Bilancio 2025, sono state messe nero su bianco anche…