Dramma Esselunga, dopo Milano arriva la chiusura di altri 7 store: “siamo al capolinea”

Una decisione sorprendente che ha scatenato un acceso dibattito tra dipendenti e clienti: ma cosa sta succedendo nei supermercati Esselunga?

Una decisione, presa apparentemente per ragioni pratiche, ha iniziato a sollevare reazioni contrastanti. Esselunga, storica catena di supermercati e punto di riferimento per milioni di italiani, ha cambiato le regole del gioco. Non si tratta di una chiusura definitiva, né di un ridimensionamento dell’azienda, ma le ripercussioni della scelta stanno coinvolgendo tanto i lavoratori quanto i clienti.

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Esselunga, continuano le chiusure degli store (Ketumbar.it)

Fondata a Milano nel 1957, Esselunga ha attraversato le epoche diventando un simbolo della modernità economica italiana. Con 5,5 milioni di clienti fidelizzati, un fatturato che supera i 9 miliardi di euro e oltre 25mila dipendenti, rappresenta un pilastro nella vita quotidiana di molte famiglie. È una di quelle realtà che sembrano incrollabili, capaci di attraversare ogni sfida e restare saldamente ancorate nel panorama nazionale.

Il motivo dietro la decisione presa da Esselunga

Quando una catena così solida modifica le proprie abitudini operative, è inevitabile che la notizia abbia un forte impatto. L’azienda ha deciso di anticipare l’orario di chiusura della maggior parte dei suoi punti vendita, passando dalle 22:00 alle 21:00. Una modifica semplice, ma che sta generando discussioni accese tra chi lavora nei supermercati e chi li frequenta.

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Clienti delusi da Esselunga: continua il dibattito sulle chiusure (Ketumbar.it)

Dal 4 novembre, il nuovo orario è diventato operativo in molte delle principali regioni italiane, tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria e Lazio. Questo cambiamento, che interessa migliaia di lavoratori, nasce dalla volontà di rispondere a esigenze di sicurezza e benessere. Lavorare fino a tardi, specialmente nei mesi invernali, comporta difficoltà crescenti. Tornare a casa dopo una lunga giornata, spesso con condizioni meteorologiche avverse, può rappresentare una sfida sia fisica che mentale per i dipendenti.

La scelta di anticipare la chiusura, quindi, non è stata casuale. Sindacati come Filcams-CGIL hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa, sottolineando come la modifica tuteli la qualità della vita dei lavoratori. Ridurre l’orario serale significa diminuire i rischi legati ai furti, che statisticamente avvengono più frequentemente a ridosso della chiusura. Inoltre, consente ai dipendenti di trascorrere più tempo con le loro famiglie, un aspetto che non può essere sottovalutato. Non tutti i supermercati seguiranno questa nuova regola senza eccezioni. Alcuni punti vendita, come quello situato all’interno del Merlata Bloom di Milano, continueranno a chiudere alle 22:00. Ma la maggior parte degli store in diverse regioni si adeguerà al nuovo orario.

I clienti di Esselunga: una reazione inaspettata

Se da un lato i lavoratori hanno accolto positivamente questa svolta, dall’altro molti clienti stanno vivendo la situazione in modo diverso. Per chi lavora fino a tardi, la fascia oraria tra le 21:00 e le 22:00 rappresentava un’occasione per fare la spesa senza fretta. Ora, con la chiusura anticipata, molti si sentono costretti a riorganizzare le proprie giornate, trovandosi talvolta in difficoltà nel gestire i tempi per acquistare beni essenziali.

Questa reazione non sorprende. Esselunga è parte integrante della routine quotidiana di milioni di persone, e anche un cambiamento apparentemente piccolo può avere un impatto significativo. I clienti abituali si aspettano che un punto di riferimento rimanga tale anche quando le circostanze cambiano. Eppure, proprio questa capacità di adattarsi, di rivedere le proprie regole per rispondere a nuove esigenze, è ciò che ha permesso a Esselunga di rimanere competitiva e in sintonia con i tempi.

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