Dal 1° gennaio del prossimo anno, l’Assegno Unico Universale subirà delle importanti modifiche: cosa cambierà per i beneficiari.
Il Governo, attraverso la Legge di Bilancio, che ancora non è stata approvata definitivamente, ha confermato l’Assegno Unico Universale introducendo alcune importanti novità per i percettori del contributo destinato ai nuclei familiari con figli a carico sino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.
Oltre a tali modifiche, gli importi, come le pensioni e le altre prestazioni assistenziali, per il prossimo anno verranno aggiornati con la rivalutazione basata sul tasso d’inflazione. Questo porterà le mensilità a salire leggermente rispetto a quelle percepite durante il 2024. Capiamo, nel prossimo paragrafo, quali saranno queste novità e chi potrà beneficiarne.
Assegno Unico, le novità introdotte dal Governo: cosa cambierà nel 2025
Sono sempre di più le famiglie in Italia che beneficiano dell’Assegno Unico Universale. Secondo le ultime statistiche, i nuclei familiari che hanno inoltrato la domanda per ricevere il contributo ammontano ad oltre 6 milioni.
Il sostegno economico, come già anticipato, è rivolto ai nuclei familiari con figli ed erogato dal settimo mese di gravidanza sino al 21esimo di età, ma senza limiti anagrafici per i figli disabili. Gli importi mensili variano, in base all’Isee, da un minimo di 57 ad un massimo di 199,40 euro per ogni figlio, cifre a cui possono aggiungersi delle maggiorazioni in determinati casi, come ad esempio per le madri sotto i 21 anni o le famiglie numerose.
Nel 2025 questi importi saliranno leggermente per effetto della rivalutazione basata sul tasso di inflazione, accertato allo 0,8% e applicato già dal prossimo 1° gennaio.
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio
Con la Manovra 2025, l’esecutivo ha deciso di potenziare il sostegno economico: dal prossimo anno le somme percepite dai beneficiari dell’Assegno Unico non verranno più calcolate nell’Isee permettendo, di fatto, a molte famiglie di accedere ad alcuni bonus o di percepire importi più alti.
Nello specifico, l’Isee non terrà conto dell’Assegno Unico per le famiglie che richiederanno il bonus asilo nido e il bonus nuove nascite. Il primo è il contributo, sino ad un massimo di 3.600 euro, destinato ai nuclei familiari con figli sino a 3 anni per sostenere le spese effettuate per le rette degli asili, sia pubblici che privati, o per l’assistenza domiciliare in caso di figli affetti da gravi patologie. Le cifre erogate vengono calcolate in base all’Isee, dunque, grazie alla modifica introdotta dal Governo, molti beneficiari dell’Assegno Unico percepiranno mensilmente una somma maggiore.
Il bonus nuove nascite, invece, è stato introdotto proprio dal testo della Legge di Bilancio 2025 e prevede l’erogazione di un contributo una tantum da mille euro per le famiglie con figli nati o adottati a partire dal 1° gennaio 2025 e con un Isee non oltre i 40mila euro.