Non tutti lo sanno, ma esiste un caffè considerato il più costoso del mondo, caratteristica che ha ottenuto a causa di una storia che può far commuovere tutti.
Iniziare una giornata senza un caffè sembra per molti davvero impossibile, non a caso è considerata ideale da assumere la mattina per risvegliarsi dal torpore dopo avere dormito diverse ore. Si tratta inoltre della bevanda che spesso tendiamo a offrire quando abbiamo ospiti a casa o a colleghi, amici o parenti quando vogliamo fare una piccola pausa e chiacchierare.
Sul mercato ne esistono diversi tipi, spesso anche con gusti differenti, è anche per questo che poi le scelte di ognuno finiscono per indirizzarsi su un tipo rispetto a un altro. Anche i costi possono variare tra loro, anche se di poco, ma chi lo ama è disposto anche a spendere qualcosa in più pur di non rinunciare ad almeno una tazzina. In realtà, ne esiste uno che è in assoluto il più costoso al mondo, anche se per un motivo che pochi potrebbero immaginare.
Il caffè più costoso al mondo: le caratteristiche
Si tende a pensare che un prodotto possa arrivare ad avere una quotazione astronomica o quasi perché può presentare caratteristiche che è difficile ritrovare nella concorrenza. Questo vale anche per il caffè più costoso al mondo o il motivo è un altro?
È innanzitutto necessario indicare quale sia il tipo che si è guadagnato questo record. si tratta del Kopi Luwak, un caffè costosissimo, raro e pregiato il cui prezzo al kg può oscillare dai 500 ai 900 euro. Numeri davvero altissimi, che inevitabilmente possono renderlo adatto solo alle tasche di pochi, molti non hanno modo o non ritengono ideale spendere una cifra simile per qualcosa che può costare molto meno. Il suo nome non è casuale, ma deriva dall’indonesiano “kopi”, “caffè, e “luwak”, ovvero “zibetto”, un piccolo roditore che si nutre di bacche di caffè che vengono digerite e poi defecate, è a quel punto che vengono raccolte dagli operatori per essere torrefatte e realizzare i chicchi.
Nel corso del progetto digestivo i chicchi riescono a fermentare nel loro stomaco, riuscendo a dare al caffè un aroma davvero particolare, che non è possibile trovare in altri tipi. Gli esperti del settore hanno definito questo gusto come terroso e liscio, ma anche con un retrogusto di cioccolato e selvatico.
Non può quindi che fare sensazione pensare che qualcosa ritenuto così speciale possa essere derivato dagli escrementi di un animale, già questo può fare impressione, piuttosto che spingere a provarlo. In realtà, quello che si potrebbe poi bere è frutto di un processo davvero complesso, che non deve essere sottovalutato: dopo che i chicchi sono stati defecati, è necessario pulirli, fermentarli a umido, essicarli al sole e lavorarli realizzando la tostatura. Si tratta evidentemente di un’attività e che richiede notevole precisione, affinché il risultato possa essere gradevole, questo non può che contribuire a far lievitare il prezzo.
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Non appena si è compreso quanto questo tipo di caffè possa essere di qualità è cambiato però l’approccio nei confronti di questa specie. Fino al XIX secolo, infatti, erano soprattutto i braccianti delle piantagioni indonesiane e i coloni olandesi ad assaggiare il Kopi Luwak, ora la domanda è decisamente cresciuta, a spese però di questi animali. Questo ha portato così alla nascita di allevamenti intensivi, che portano però a sfruttare gli zibetti pur di ottenere la produzione necessaria. Negli ultimi anni diverse associazioni hanno organizzato una serie di campagne di sensibilizzazione per modificare questo modo di agire, ma finora i risultati sono stati pochi.