Trattamento di fine rapporto (TFR) cosa accade se il lavoratore viene a mancare? I vari casi e soprattutto come devono muoversi gli eredi.
Il trattamento di fine rapporto è regolamentato dall’art. 2120 del Codice Civile. Quando si parla di TFR ci si riferisce a quella parte di retribuzione di cui il lavoratore subordinato privato o pubblico ha diritto se avviene la cessazione del rapporto di lavoro.
Questo gli consentirà di superare possibili difficoltà economiche, per tale ragione viene riconosciuta anche la funzione previdenziale e assistenziale. Cosa accade, però, se il lavoratore al quale spetta il TFR viene a mancare? Questa è una domanda che si potrebbero porre gli eredi, cerchiamo di rispondere.
TFR in caso di morte del lavoratore, cosa accade?
Come abbiamo già detto il TFR (Trattamento di fine rapporto), spetta al lavoratore che ha fornito una prestazione, quando il rapporto lavorativo cessa. Cosa accade, però, in caso di morte? Cosa spetta agli eredi? Prima di rispondere, è doveroso aggiungere una postilla e distinguere se si tratta del decesso del lavoratore in attività oppure se la morte è avvenuta dopo la cessazione del rapporto di lavoro.
Per iniziare, bisogna tener conto dell’articolo 2122 del Codice civile “Indennità in caso di morte”. La norma, al comma 1, prevede che il TFR in caso di morte spetta ai figli e al coniuge. Attenzione, però, è bene puntualizzare che in questo contesto non rientra il vedovo o la vedova cui sia stata addebitata la separazione. Inoltre, l’art. 1, comma 17, della legge 76/2016 stabilisce che, in caso di morte del lavoratore, il trattamento di fine rapporto deve essere corrisposto anche alla parte dell’unione civile.
Come devono agire gli eredi per l’erogazione del TFR
In caso di decesso il trattamento di fine rapporto compete solo ai soggetti succitati. Anche qui, però, è doveroso sottolineare che è possibile destinare il TFR attraverso un testamento solo nel momento in cui il lavoratore non abbia figli, coniugi, parenti entro il terzo grado a suo carico e neanche a quelli affini di secondo grado a suo carico. Come devono agire i familiari per richiedere il TFR? Questa è la domanda che molti si pongono. In primis, bisogna iniziare scrivendo una lettera che dovrà essere inviata al datore di lavoro tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, in alternativa si può inviare anche una PEC. I futuri beneficiari devono presentare al datore di lavoro alcuni documenti: certificato di morte del lavoratore, stato di famiglia, documenti che attestino lo stato di convivenza di parenti ed affini, copia del testamento e, infine, in caso di figli minorenni, è fondamentale mandare anche la delibera di un giudice.