Il 2025 segna un cambiamento importante nella dichiarazione dei redditi, che è importante che tutti i contribuenti conoscono e che riguarda i figli a carico.
Pur essendo trascorsi ancora pochi giorni dall’inizio dell’anno, non è purtroppo mai troppo presto per pensare a un momento che coincide con la primavera e che mette ansia un po’ a tutti, quello della presentazione della dichiarazione dei redditi. Rispettare questo obbligo è fondamentale se non si vuole incorrere in sanzioni che possono essere pesanti, ma lo è altrettanto effettuarla in modo corretto, per questo chi non è esperto del settore spesso tende a farsi seguire da un professionista, che non può che essere informato su eventuali cambiamenti nelle normative in vigore.
Ed effettivamente il 2025 segna una novità importante, che non può che essere importante conoscere, pur riguardando solo una parte della popolazioene. Il riferimento è alle detrazioni che si possono ottenere per i figli a carico, grazie a cui è possibile usufruire di alcuni sgravi fiscali. Capire se si rientra tra i possibili beneficiari è determinante, a maggior ragione in un periodo come questo in cui si è costretti a districarsi tra spese di vario tipo.
La nuova normativa per i figli a carico nella dichiarazione dei redditi
Se si vuole davvero comprendere come sia cambiata la normativa in merito ai figli a carico nella dichiarazione dei redditi è innanzitutto necessario chiarire cosa si intende con questo termine. Un figlio a carico può essere definito tale se si verificano due condizioni:
- età inferiore a una determinata soglia (questa soglia varia in base al tipo di detrazione);
- essere dipendente dal genitore per il sostentamento finanziario, ovvero avere un reddito complessivo inferiore a una certa cifra (la cifra varia a seconda dell’età del figlio a carico).
La Legge di Bilancio ha introdotto una novità importante a riguardo, introducendo un tetto limite all’età in cui un figlio o una figlia potranno essere considerati a carico. Fino allo scorso anno non erano previsti vincoli legati agli anni con reddito inferiore a 2.840,51 euro, ora invece non ci saranno preclusioni legate al reddito, ma sarà indispensabile che il figlio non abbia più di 30 anni. Se si dovessero avere figli che hanno più di 30 anni è quindi necessario comunicare al datore di lavoro la propria situazione, così da formulare in maniera differente la busta paga del lavoratore.
Non sono invece previste restrizioni di alcun tipo se si hanno figli disabili che rientrano nelle categorie protette dalla Legge 104.
Per quanto riguarda i percettori dell‘assegno unico universale per i figli a carico (AUU), erogato direttamente dall’INPS, i figli devono essere minori di 21 anni (a determinate condizioni), oppure di qualsiasi età se con disabilità. Unico requisito richiesto è quello di essere in possesso di un ISEE aggiornato. A partire da quest’anno nel caso dei figli dai 21 ai 24 anni, sarà possibile considerarli a carico se hanno un reddito di massimo 4000 euro annui. Per quanto riguarda invece i figli superiori ai 24 anni, il reddito non dovrà superare i 2840,51 euro annui.
Nel caso invece dei figli disabili di età pari o superiore a 21 anni le detrazioni fiscali sono cumulabili con l’assegno unico eventualmente percepito. È inoltre ancora possibile usufruire di alcune detrazioni per le spese che sono state sostenute per i figli, tra queste rientrano:
- le rette per gli asili nido, detratte fino al 19% per un costo massimo di 632 euro per ogni figlio;
- le spese di istruzione, calcolate fino a un massimo di 800 euro, includono tutti i contributi scolastici (es. mensa, scuolabus, gite scolastiche, corsi di lingua…);
- le spese universitarie, detratte fino al 19% per corsi di laurea erogati da Università statali, mentre l’importo varia a seconda delle direttive del Ministero per gli enti privati;
- le spese per le attività sportive, detratte fino al 19% per un totale di 210 euro annui per figli minorenni;
- le spese sanitarie, possono essere detratte fino al 19% con un limite di 129,11 euro annui e includono, ad esempio, farmaci, visite specialistiche ed esami di laboratorio.