Costretto ad una dieta più attenta e carica di limitazioni: questo è quello che racconta Gerry Scotti in relazione al periodo del Covid.
Anche le persone che sembrano invincibili, come Gerry Scotti, si ritrovano a fare i conti con situazioni che cambiano tutto. Il popolare conduttore, conosciuto per il suo sorriso rassicurante e la passione per il cibo, ha attraversato un periodo difficile dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva per Covid-19. Quell’esperienza, oltre a mettere alla prova il suo fisico, ha trasformato il suo modo di vivere, portandolo a rivalutare la propria salute e le scelte alimentari.
Gerry Scotti ha perso 11 chili durante il ricovero e, una volta uscito dall’ospedale, ha iniziato un percorso di cambiamento. Il suo rapporto con il cibo, da sempre centrale nella sua vita, ha preso una nuova direzione. Cresciuto con i sapori genuini delle campagne lombarde, ha sempre dato valore alla qualità degli ingredienti. Dopo l’esperienza del Covid, questo lato della sua vita è stato totalmente stravolto.
Il nuovo stile di vita di Gerry Scotti dopo il Covid
Rientrato a casa dopo l’ospedale, Gerry ha adottato una dieta che lui stesso ha definito detox. Per un periodo, si è avvicinato a un’alimentazione quasi interamente vegetariana, seguendo un regime alimentare molto più leggero rispetto al passato. Con il supporto della compagna e del figlio, ha eliminato per 40 giorni la carne, consumando solo piatti a base di verdure. Questo approccio è rimasto anche dopo la fase iniziale: oggi Gerry si concede pollo, pesce e uova una volta alla settimana, mentre la carne rossa è un’eccezione rara.
Le scelte alimentari di Gerry non sono dettate solo dall’esperienza vissuta, ma anche da necessità di salute. La pressione alta lo ha portato a ridurre drasticamente il consumo di carne rossa, puntando su alternative più leggere e salutari. La sua attenzione non si limita a cosa mangia, ma anche a come lo fa. Gerry segue regole precise: mai pasti fuori orario e, se per qualche motivo non riesce a mangiare nei tempi giusti, preferisce aspettare piuttosto che scombussolare il suo equilibrio.
Anche nei momenti di svago, come le domeniche sera, opta per un pasto leggero, spesso a base di latte e fiocchi d’avena. Il lunedì è invece il giorno del minestrone, una tradizione che mantiene per buona parte dell’anno. Questi piccoli rituali rappresentano per lui un modo per rimanere ancorato a un equilibrio che ha trovato dopo tante difficoltà.
Il rapporto con il peso e il fioretto annuale
Nonostante gli sforzi, il peso di Gerry oggi si aggira sui 110 chili. È consapevole che sarebbe ideale scendere ancora di qualche chilo, ma preferisce procedere gradualmente. Ogni primavera, riesce a perdere 5 o 6 chili grazie a un fioretto che osserva con costanza: durante il mese di maggio, dedicato alla Madonna, rinuncia completamente al vino e agli aperitivi. Questa scelta, oltre a essere un momento di riflessione personale, gli permette di alleggerire il corpo e la mente.
Il vino, per Gerry, è però più di una semplice passione. Dal 2016, ha iniziato a produrre una linea di bottiglie che portano il suo nome, collaborando con le cantine Giorgi (vedi quanto guadagna Gerry Scotti). Il suo sogno, mai nascosto, è quello di acquistare una tenuta nell’Oltrepò Pavese per coltivare una vigna tutta sua. Questo desiderio rappresenta per lui una connessione profonda con la terra, un bisogno di concretezza che sente sempre più forte.
Anche se è un amante del cibo, Gerry non si definisce un grande cuoco. Quando si cimenta in cucina, lo fa soprattutto con le grigliate, ma viene spesso ripreso per il disordine che lascia. Questo non gli impedisce di essere un buongustaio che apprezza tanto i piatti casalinghi quanto quelli più elaborati. La pizza, per lui, è un vero comfort food, al punto da ammettere che potrebbe mangiarla anche fredda, di notte. E nonostante le amicizie con chef stellati, Gerry si considera più un tipo da trattoria. La sua semplicità si riflette nei locali che frequenta abitualmente a Milano, dove predilige luoghi con piatti genuini e un’atmosfera familiare. I ristoranti che ama di più offrono specialità della cucina padana, che rispecchiano le sue origini e il suo amore per la tradizione.
Gerry Scotti, a 65 anni, è un esempio di come sia possibile trasformare un’esperienza difficile in un’occasione per migliorarsi. Senza mai perdere il piacere per il buon cibo, ha trovato un equilibrio che gli permette di prendersi cura della sua salute senza rinunciare alle cose che ama.