L’INPS ha sbloccato i pagamenti che riguardano l’Assegno di inclusione: a chi toccheranno i primi soldi e quale giorno.
L’INPS ha provveduto a sbloccare i pagamenti arretrati dell’Assegno di inclusione e questo vuol dire che i primi accrediti dell’ADI stanno arrivando per il mese in corso. Oggi ci occuperemo dell’argomento e scopriremo perché alcune richieste sono state respinte, oltre a capire quali sono i requisiti necessari per poter presentare la domanda.
Cerchiamo di capire tutto nel dettaglio. Per chi non lo sapesse, l’Assegno di Inclusione è la misura introdotta con l’obiettivo di contrastare la povertà e l’esclusione sociale. La misura è entrata in vigore il 1° gennaio 2024 e sostituisce il Reddito di Cittadinanza. L’indennità viene erogata mensilmente, ma chi riceverà la cifra fra qualche giorno e chi, invece, sono partiti i pagamenti?
INPS, pagamenti ADI: tutto quello che sappiamo in merito
L’INPS ha sboccato gli arretrati dell’Assegno di Inclusione che riguardano i mesi di agosto e settembre. Da qualche giorno, e nello specifico dal 15 ottobre, stanno arrivando anche i pagamenti dell’ADI per tutti quelli che avevano inoltrato la domanda a settembre.
I rimanenti beneficiari dovranno attendere il 25 ottobre, va sottolineato che le lavorazioni partiranno fra il 23 e il 24 ottobre 2024. Tra le varie domande che molti si pongono in merito alla misura è la seguente: perché la richiesta dell’Assegno di inclusione risulta acquisita o sospesa o respinta? Nei primi due casi, Asl e altri enti necessitano di tempi lunghi per verificare i documenti che vengono allegati alla domanda di ADI, ciò significa che si potrebbe attendere sino a 60 giorni. Le tempistiche di pagamento dell’Assegno di inclusione, che si trovano descritte nel comunicato INPS N.25/2024, non sarebbero state rispettate.
Assegno di inclusione, perché la domanda risulta respinta
Torniamo alla domanda precedente perché la domanda di Assegno di inclusione viene respinta? La domanda dell’Assegno di inclusione può essere respinta per più ragioni. A tal proposito L’INPS potrebbe agire in questo modo se i requisiti non vengono rispettati, tra questi quelli economici, lavorativi e quelli della residenza. Come agire se dovesse accadere? Verificare ed eventualmente correggere tutti i dati che sono stati forniti nella domanda e nell’Isee. Non dimenticare di fornire le informazioni riguardanti la residenza e procedere con le registrazioni.
Inoltre, è bene continuare dicendo che chi non risiede in Italia da, almeno due anni consecutivi non può richiedere l’Assegno di inclusione. La domanda può essere respinta anche se si è in possesso di beni durevoli non ammessi, come autoveicoli e motoveicoli che superano una determinata cilindrata e data di immatricolazione, ma anche imbarcazioni o navi. Il reddito familiare potrebbe superare la soglia prevista, anche in questo caso la domanda potrebbe risultare respinta. I requisiti per ricevere l’Assegno di inclusione spetta a tutte quelle famiglie il cui reddito non supera i 9.360 euro anni ed un cui membro sia in una delle seguenti condizioni: disabilità, anziani di età superiore ai 60 anni, minorenne o soggetto in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari.