Grand Hotel La Sonrisa, il Castello Delle Cerimonie non vuole chiudere: le intenzioni di Imma Polese

C’è un’atmosfera strana attorno al Grand Hotel La Sonrisa, un luogo che per decenni ha incarnato il sogno delle grandi cerimonie. Quel Castello, diventato un simbolo grazie al celebre programma televisivo, sembra avviarsi verso un destino incerto. Le sentenze parlano chiaro, ma la famiglia Polese non ha intenzione di mollare facilmente, e i loro piani potrebbero sorprendere chiunque pensasse che tutto sia già scritto.

La Corte di Cassazione ha ordinato lo sgombero e il sequestro del complesso entro dicembre 2024. Questa decisione, ormai irrevocabile, segna la fine di un’era per i 44mila metri quadri che hanno ospitato matrimoni fiabeschi e feste leggendarie. Ma la parola fine non è ancora stata scritta del tutto. I Polese, nonostante le condanne per lottizzazione abusiva e irregolarità edilizie che risalgono al 1979, stanno giocando una partita tutta loro, fatta di strategie audaci e un forte attaccamento al marchio.

Una resistenza che fa discutere

La famiglia Polese ha fatto sapere di non voler interrompere le attività fino a quando le licenze non saranno effettivamente revocate. Le prenotazioni per il Grand Hotel La Sonrisa restano aperte, con date che si spingono addirittura fino al 2026. Una mossa che sembra voler comunicare un messaggio chiaro all’amministrazione comunale: non sarà facile costringerci a chiudere.

Questo atteggiamento ha creato una situazione tesa tra la famiglia e il Comune di Sant’Antonio Abate, guidato dalla sindaca Ilaria Abagnale. Mentre le procedure per revocare i titoli abitativi e le licenze alberghiere sono già state avviate, i Polese continuano a lavorare come se nulla fosse, ribadendo la loro intenzione di non fermarsi fino all’ultimo.

Il destino del Castello

Una volta passato nelle mani del Comune, il Grand Hotel La Sonrisa dovrebbe essere abbattuto, come prevede la legge. La sindaca Abagnale, però, ha lasciato intendere che il complesso potrebbe essere riadattato per scopi pubblici, trasformandolo in uffici comunali o in spazi di utilità collettiva. Questo scenario significherebbe la fine definitiva di un luogo che ha rappresentato per anni il cuore delle cerimonie più iconiche.

Ma per i Polese, la chiusura non rappresenta necessariamente la fine del loro impero. Il marchio La Sonrisa, registrato dal 1999, rimane un patrimonio intoccabile della famiglia. Ed è proprio su questo che sembrano voler costruire il loro futuro.

Un piano alternativo in movimento

La famiglia Polese non si è arresa. Dietro le quinte si sta lavorando per trasferire il business in una nuova location, mantenendo vivo sia il brand che l’attività alberghiera. Questo significherebbe trovare un altro “Castello” che possa diventare il nuovo scenario per le grandi cerimonie e, forse, per un possibile rilancio del programma televisivo. La loro strategia è chiara: non perdere l’identità costruita negli anni e continuare a operare, anche lontano dalla storica cittadella.

Il futuro del programma televisivo

Uno degli interrogativi principali riguarda il destino del programma televisivo che ha reso celebre il Castello delle Cerimonie. Senza la location iconica, lo show potrebbe essere a rischio. Ma con un nuovo “Castello”, la famiglia potrebbe non solo continuare l’attività alberghiera, ma anche riportare in vita il format televisivo, sfruttando il fascino di una nuova struttura.

Questo piano rappresenta una sfida non da poco. Trovare una location che abbia lo stesso impatto visivo e la stessa magia del Castello originale non sarà facile. Ma la determinazione dei Polese, unita al valore del marchio La Sonrisa, lascia pensare che abbiano le risorse e la creatività per farcela.

Un simbolo che non vuole morire

Il Castello delle Cerimonie non è solo un luogo fisico, ma un simbolo radicato nell’immaginario collettivo. Per la famiglia Polese, rappresenta decenni di lavoro, passione e una storia costruita attorno al sogno di celebrare la vita.Questo attaccamento spiega la loro resistenza e il desiderio di trovare una soluzione alternativa che permetta al brand di sopravvivere.

Il futuro resta incerto, ma una cosa è chiara: i Polese non sono pronti a lasciare andare tutto. Che si tratti di un nuovo inizio in una location diversa o di una trasformazione del marchio in qualcosa di completamente nuovo, questa storia non è ancora arrivata al suo capitolo finale.