Tanti sono abituati a mettere l’acqua ossigenata sulle ferite pensando sia la scelta migliore, in realtà fa tutt’altro che bene, ecco perché.
È capitato certamente a tutti, e con ogni probabilità più di una volta, di ritrovarsi con una o più ferite, alcune magari particolarmente grandi, anche se possono rivelarsi dolorose anche quelle più piccole. Il primo passo che si tende a fare in casi simili consiste nell’applicazione dell’acqua ossigenata, in genere con un batuffolino di cotone, convinti che possa disinfettare e permettere di ridurre i fastidi. Ma siamo sicuri sia davvero la scelta giusta?
La risposta a questa domanda potrebbe essere affermativa per le sue proprietà di disinfettante, ossidante e agente sbiancante, in realtà quando la lesione è ormai avvenuta sarebbe tutt’altro che positivo sfruttarla in questo modo, anche se molti potrebbero non crederci. Gli effetti che si vanno a creare in questo modo sono infatti decisamente deleteri, è bene conoscere così da mettere a parte in via definitiva un comportamento che è purtroppo diffusissimo.
Basta acqua ossigenata sulle ferite: cosa può accadere
Dover mettere da parte un’abitudine che abbiamo portato avanti per anni può sembrare strano, anzi spesso si è riluttanti, convinti che se si è agito in questo modo fino ad ora evidentemente non era poi così sbagliata. E invece non è detto che il ragionamento sia sempre valido, anzi può valere per quelle tradizioni che si sono state tramandate da lontano, magari da nonne o mamme, che però non conoscevano quali fossero gli effetti di una determinata azione.
Questo vale anche per la sostanza che tanti utilizzano per disinfettare le ferite, l’acqua ossigenata, che fa spesso tutt’ altro che bene, almeno nel lungo periodo. Una volta applicata sul punto interessato, tutti sanno bene come questo determini la formazione di una schiuma bianca, da tutti interpretata come l’acqua ossigenata che va a uccidere i batteri, ma non è così. In quel punto si creerà una reazione con la lesione, assolutamente non benefica: c’è infatti un’azione sui batteri, ma è anche citotossica, va infatti a danneggiare le cellule, rallentando quindi la guarigione.
Insomma, forse è davvero il momento di cambiare e di essere consapevoli di cosa andiamo a generare con un comportamento che in realtà dura pochi minuti. Sono tutt’altro che rari i casi di irritazione cutanea dove prima c’era una ferita dopo l’uso dell’acqua ossigenata. Questa si manifesta con rossore, prurito e bruciore, se si verificano è necessario allarmarsi e parlare subito con un medico. Non può che essere il segno evidente di qualcosa che non il nostro organismo non gradisce del tutto.
Non solo, non è raro notare anche lo sviluppo di tessuto cicatriziale eccessivo, complicazione che si dovrebbe assolutamente evitare. Questo può essere una risposta del corpo al processo di riparazione della pelle, specialmente se la sostanza viene usata in quantità eccessiva o senza alcuna diluizione. Esistono casi in cui a essere danneggiato più del dovuto non è solo il punto della ferita, ma anche il tessuto sano, alterando la capacità delle cellule di svolgere normalmente i loro compiti essenziali nel processo di guarigione.
In genere è quindi molto meglio sfruttare preparazioni a base di alcol etilico o alcol propilico.