Con l’arrivo dell’inverno, è necessario accendere i riscaldamenti. Tra i più comuni ci sono i termosifoni, ma quali sono quelli più economici?
Anche se ufficialmente il solstizio d’inverno arriva tra il 21 e il 22 dicembre, le temperature si sono abbassate già da un bel po’. Possiamo quindi considerare questo periodo pre-natalizio come un periodo già invernale. Il cambio di stagione già è stato fatto, piumoni e cappotti sono saltati fuori dagli scatoloni, e anche i riscaldamenti in casa già sono stati accesi.
In questo periodo, però, lo sappiamo bene che bisogna prestare molta attenzione ai consumi in casa. Tra docce calde ed energia e gas consumati, le bollette arrivano lievitate. Con la riduzione delle temperature, tutto ciò che desideriamo quando arriviamo a casa è averla calda e confortevole. Ed è per questo che si fa fatica a rinunciare ai riscaldamenti, soprattutto i termosifoni che irradiano calore in ogni stanza.
Ovviamente dobbiamo mettere in atto gli giusti escamotage per poter stare caldi, senza eccedere nei consumi. L’ideale sarebbe non accendere e spegnere continuamente i termosifoni, perché questo si traduce in un dispendio di consumo. Un escamotage utile sarebbe quello di accenderli per un tot di ore al giorno, per poi spegnerli e riattivarli solo il giorno dopo. Ma per un maggiore risparmio, bisogna capire anche quali sono i termosifoni più economici da gestire. Scopriamolo!
Bollette più basse in inverno: sono questi i termosifoni più economici
Durante i mesi più freddi, molte persone si trovano a fare i conti con l’aumento delle bollette, soprattutto per il riscaldamento e l’acqua calda. Tuttavia, un aspetto su cui è possibile intervenire per risparmiare considerevolmente è proprio l’efficienza del sistema di riscaldamento. Ottimizzare l’uso del riscaldamento non solo aiuta a ridurre le spese mensili, ma garantisce anche un miglior utilizzo dell’energia nel lungo periodo.
Quando si tratta di riscaldare la casa, le opzioni sono diverse, e ciascuna ha vantaggi e svantaggi. Il riscaldamento a gas, ad esempio, è ancora una delle abitudini più diffuse. Gli impianti a gas, GPL o gasolio funzionano principalmente tramite una caldaia che riscalda l’acqua. Quest’acqua viene poi distribuita tramite radiatori o tubi sotto il pavimento, riscaldando gli ambienti grazie al processo di convezione, che permette all’aria calda di diffondersi nella stanza.
Dall’altra parte, il riscaldamento elettrico offre più soluzioni. I tradizionali impianti elettrici utilizzano dispositivi separati per ogni stanza, come riscaldatori a barra o ventilatori. In alternativa, esistono sistemi più sofisticati, come i riscaldatori a accumulo, che sfruttano l’elettricità a basso costo durante le ore di bassa domanda. In generale, il gas tende ad essere più economico rispetto all’elettricità nel Regno Unito. Ma il costo effettivo dipende da vari fattori, tra cui le tariffe massime stabilite dall’autorità Ofgem, le imposte e i costi fissi. Per fare un paragone concreto, il costo dell’elettricità è attualmente di circa 24,5 penny per kWh, mentre il gas è circa 6,04 penny per kWh.
Un altro elemento importante quando si valuta l’efficienza di un impianto di riscaldamento è calcolare correttamente il consumo energetico. Per esempio, per calcolare il costo di utilizzo di un elettrodomestico, basta sapere la sua potenza in kilowatt , che si ottiene dividendo i watt per 1.000. Se un apparecchio ha una potenza di 1.500 watt e viene utilizzato per un’ora, il consumo sarà di 1,5 kWh. Moltiplicando poi il consumo per il costo della tariffa elettrica si può ottenere un’idea chiara di quanto incida l’utilizzo dell’energia sulla bolletta.