In famiglia ci si siede sempre allo stesso posto a tavola. Dietro questa abitudine c’è un significato indagato dagli psicologi.
La psicologia ha cercato di capire perché nella maggior parte delle famiglie ogni componente ha un posto a tavola designato che non cambia mai. Solo abitudine e praticità oppure si nasconde un significato più profondo?
Tante azioni che compiamo quotidianamente pensando che siano abitudini consolidate senza significato nascondono in realtà molto di più. Secondo la psicologia ogni singola scelta è legata ad una riflessione più o meno consapevole, alle caratteristiche personali, al vissuto e ad una rapida valutazione delle conseguenze. Scegliere non è per nulla semplice soprattutto quando prevede un’assunzione di responsabilità sugli effetti della decisione. A volte non dover scegliere alleggerisce il peso che si avverte sulle spalle, rende la vita un po’ più semplice, qual è il motivo?
Considerando che qualsiasi scelta comporta una rinuncia non dover prendere la decisione in prima persona farà sentire meno il peso del cambiamento e il dubbio su quanto quelle rinuncia potrà incidere sulla propria vita. Cambiamento è un’altra parola chiave in psicologia. L’uomo per natura è più abitudinario che predisposto ai cambiamenti. L’incertezza legata all’ignoto genera ansia e preoccupazioni, meglio restare attaccati a ciò che si conosce. Non è detto che sia la scelta giusta, anzi in molti casi non permetterà di rompere le catene che tengono ancorati ad una vita non vissuta a pieno, ma è quella che tante persone compiono. Ridimensioniamo l’amore per le abitudini e capiamo perché si sceglie sempre lo stesso posto a tavola.
La psicologia chiarisce la personalità di chi sceglie sempre lo stesso posto a tavola
Dietro l’apparente abitudine di sedersi sempre allo stesso posto a tavola si nascondono tante ragioni che sono state spiegate dagli psicologi. In primo luogo la scelta del posto crea uno spazio personale all’interno di un contesto sociale. Optando sempre per la stessa seduta si avvertirà la sensazione di controllo e di prevedibilità nonché di riduzione dell’incertezza. Nel contesto familiare prendere la stessa posizione giorno dopo giorno aumenta la sicurezza emotiva, crea un senso di stabilità e aiuta ad interagire con chi sta intorno sapendo cosa aspettarsi.
Ma c’è di più. Anche il posto che è stato scelto fornisce indicazioni circa la personalità. Chi preferisce sedere a capotavola è una persona che ama sentirsi leader e dominare gli altri. Chi si siede lateralmente all’estremità del tavolo, invece, non ama i riflettori ma preferisce ascoltare e osservare senza essere notato. Ancor più attento alla privacy e all’introspezione chi siede nell’angolo. Stare seduti vicino alla finestra o alla porta, poi, indica il desiderio di poter controllare l’ambiente e di voler, dunque, anticipare l’inaspettato.