In molti hanno deciso di camminare nei boschi di notte a capodanno: il motivo è più che valido

Non sai cosa fare a Capodanno? Ti suggeriamo di fare una camminata nei boschi. Ma sai il perché? Scopriamolo insieme.

L’ultimo giorno dell’anno è arrivato: si lascerà alle spalle un 2024 e ci inoltriamo verso un 2025 che si spera sia migliore di quello precedente. Di solito, si aspetta l’ultimo giorno con gli amici più stretti e a mezzanotte si brinda tutti quanti insieme.

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In molti hanno deciso di camminare nei boschi di notte a capodanno: il motivo è più che valido – ketumbar.it

Si sta a casa o si va a cena fuori: ogni posto è perfetto se si sta con le persone giuste. Non tutti sanno che c’è anche chi esce per andare a fare una bella passeggiata nei boschi, dove attorno a voi c’è solo l’oscurità della notte e il rumore del vento. Ci troviamo in Svezia e questa è una tradizione che si fa a Capodanno.

Si chiama Årsgång, ossia la camminata dell’anno, ed è il momento in cui si fa un’esperienza a metà tra la realtà e la fantasia. Ma di cosa si tratta?

L’antica tradizione svedese di camminare nei boschi: l’Årsgång

L’Årsgång, che in svedese significa appunto “cammino dell’anno”, è un’antica pratica folkloristica, avvolta nel mistero e ricca di significati simbolici. Questa tradizione, risalente al periodo medievale, è un mix di credenze popolari, spiritualità e superstizione.

antica tradizione svedese l'Årsgång
L’antica tradizione svedese di camminare nei boschi: l’Årsgång- ketumbar.it

Le radici della pratica sono intrecciate con l’antica religione norrena, che attribuiva grande importanza agli spiriti della natura, agli antenati e ai presagi. Con l’avvento del cristianesimo, l’Årsgång acquisì elementi di misticismo cristiano, mantenendo però il suo carattere enigmatico. Era spesso praticato durante le notti più lunghe dell’anno, come quelle attorno al solstizio d’inverno o alla vigilia di San Giovanni, chiamata Midsommar, quando si credeva che il velo tra il mondo terreno e quello soprannaturale fosse più sottile.

Ma come si svolgeva questa camminata? La prima cosa da dire è che chi partecipava doveva essere da solo e doveva astenersi dal cibo e bevande durante il giorno.

Evitava ogni contatto umano e si manteneva in uno stato di silenzio e concentrazione. Allo scoccare della mezzanotte si incamminava da solo verso un luogo specifico, solitamente una chiesa, un mulino o una radura considerata sacra. Durante il percorso, doveva seguire una strada precisa senza mai voltarsi indietro, anche se vedeva o sentiva qualcosa. Durante l’Årsgång, colui che partecipava poteva incontrare figure soprannaturali, come troll, spettri o altre entità, che rappresentavano ostacoli o avvertimenti.

Una volta arrivato a destinazione, chi partecipava aveva avuto visioni che potevano rivelare eventi futuri o fornire risposte a domande importanti. E dopo aver completato il cammino e interpretato le visioni, il partecipante tornava a casa, portando con sé un senso di rinnovamento o consapevolezza.

L’Årsgång era considerato, soprattutto, un viaggio simbolico tra il mondo fisico e quello spirituale. Tutto quello che aveva dovuto affrontare durante li percorso rappresentava le difficoltà della vita e il bisogno di coraggio e forza interiore. Le visioni, invece, riflettevano la connessione tra l’individuo, la comunità e tutto il cosmo.

Con gli anni questa pratica si è un po’ persa, anche se nell’ultimo periodo c’è stato un rinnovato interesse per il folklore nordico, e l’Årsgång è stato riscoperto come una metafora potente per l’introspezione e la ricerca di significato.

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