L’Inps ti regala fino a 5 anni di contributi per andare prima in pensione ma devi fare subito una certa cosa. Vediamo tutto nei dettagli.
Andare in pensione prima dei 67 anni stabiliti dalla legge Fornero non è impossibile: tante sono le misure di pensione anticipata attualmente in vigore e che il Governo di Giorgia Meloni ha riconfermato anche per il prossimo anno. Tuttavia quasi tutte hanno qualche svantaggio a ben guardare.
Per sfruttare la pensione anticipata ordinaria, ad esempio, bisogna avere oltre 42 anni di contributi: requisito davvero molto difficile da soddisfare soprattutto in un’epoca in cui si inizia a lavorare sempre più tardi. Con Quota 103 puoi accedere alla pensione ad appena 62 anni ma a costo di accettare il ricalcolo contributivo dell’assegno previdenziale che può portare a perdite anche del 30% ogni mese.
Anche con Ape sociale – che permette di lasciare il lavoro a soli 63 anni e 5 mesi – l’assegno non potrà mai superare 1500 euro al mese e poi questa misura si rivolge solo a categorie specifiche e non a tutti. Stesso discorso con Opzione donna. Ma ora c’è un modo per “guadagnare” 5 anni e, quindi, andare in pensione prima.
L’Inps può regalarci fino a 5 anni di contributi. Non dimentichiamo infatti che, anche per poter accedere alla pensione vecchiaia ordinaria servono almeno 20 anni di contribuzione altrimenti dovremo continuare a “timbrare il cartellino. Ma per ottenere questo “regalo” dall’Inps è necessario fare una determinata cosa.
Pensione: ecco come ottenere 5 anni di contributi in “regalo”
Ti piacerebbe accedere alla pensione con 5 anni di anticipo? Beh, a chi non piacerebbe! L’idea di dover restare a lavorare fino a 67 anni non risulta gradita a molti e, soprattutto, un’età pensionabile portata così in avanti rischia di compromettere il ricambio generazionale all’interno dei posti di lavoro. ma ora è possibile ottenere uno sconto di ben 5 anni sui contributi. Come fare? Grazie ad uno strumento poco conosciuto ma molto vantaggioso.
Hai mai sentito parlare di “maggiorazione contributiva”? In pratica si tratta di contributi figurativi che ti vengono accreditati in più. Non ha niente a che vedere con i contributi figurativi che ti vengono accreditati durante i periodi di disoccupazione indennizzati o durante la maternità o a quelli relativi al servizio militare o agli anni di studio. Quelli sono un’altra cosa.
Qui parliamo di maggiorazioni contributive che vengono accreditate ai lavoratori in determinate circostanze. In particolare chi ha un’invalidità certificata pari almeno al 74% può usufruire di una maggiorazione di 2 mesi per ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento dell’invalidità.
In questo modo 1 anno di lavoro varrà come 1 anno e 2 mesi e si potrà beneficiare di uno sconto contributivo fino ad un massimo di 5 anni. In pratica se una persona, dopo il riconoscimento dell’invalidità da parte dell’Inps, ha lavorato per 15 anni, questi 15 anni in realtà saranno conteggiati come 20 e, dunque, saranno utili per andare in pensione a 67 anni senza dover aspettare oltre.
Oppure potrà sfruttare questo “regalo di 5 anni” anche per l’accesso alla pensione anticipata ordinaria per la quale, ricordiamo, servono almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Tutto quello che devi fare è fare richiesta all’Inps allegando la documentazione che attesti la certificazione dell’invalidità pari o superiore al 74%.
