Circola una nuova truffa e questa volta non si tratta solo di un messaggio ma anche di una telefona insieme: così ti svuotano il conto.
Ogni giorno si sente parlare di una nuova truffa telefonica o effettuata tramite messaggi o su Whatsapp. A cadere vittime di queste truffe sono soprattutto gli anziani o coloro che sono poco informati su come i malintenzionati agiscono per rubare tutti i soldi ad una persona.
Una nuova truffa sta mietendo tante vittime (e probabilmente continuerà a farlo) ed è per questo che è importante allertare tutti coloro che potrebbero cascarci senza volerlo. Si tratta di una truffa, potremmo dire doppia, fatta con messaggio e telefonata.
È proprio questo che la rende più “credibile” ed è proprio grazie a questo che i malintenzionati riescono a carpire tante informazioni e ad estorcere dati sensibili al malcapitato.
Ma come funziona questa truffa con messaggio e telefonata? Già, perché per “battere un nemico” bisogna conoscerlo. Innanzitutto l’utente riceverà un messaggio che sembra provenire dalla propria banca e in questo viene richiesto di inserire le proprie coordinate bancarie. I consumatori ormai sono attenti a queste richieste e non ci cascano!
Però, per dare credibilità a quel messaggio, contemporaneamente arriva una telefonata che sembra provenire dall’ufficio antifrode della propria banca. Naturalmente non è una telefonata originale ma è sempre fake. Con questa truffa si mettono insieme due truffe: lo spoofing cioè il messaggio finto da parte della banca che va in coda a tutti gli altri ricevuti dall’istituto di credito (ed è anche questo che trae in inganno).
La seconda truffa invece si chiama vishing ovvero un phishing ma con la voce, quindi la telefonata da parte del finto ufficio antifrode. Il consumatore segue le istruzioni della voce dall’altra parte del telefono e consegna inconsapevolmente dei dati importanti che potranno facilmente portare il malintenzionato ad appropriarsi di parte dei suoi fondi.
Purtroppo è una truffa che ha già fatto alcune vittime: una persona aveva perso 10.000 euro in questo modo e dato che la sua banca inventava scuse per non restituirglieli, ha fatto appello agli esperti dell’unione nazionale dei consumatori e questi, rivolgendosi all’arbitro bancario e finanziario, sono riusciti ad ottenere il risarcimento integrale della somma.
I consumatori sono spesso poco tutelati dalle loro banche quindi l’unico modo per non cascare in queste truffe è essere sempre sospettosi. Non credere mai a nessuna richiesta che venga fatta tramite messaggio, su Whatsapp o con una chiamata. Qualora si avesse qualche dubbio, recarsi direttamente in banca per eventualmente approfondire.
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