Sei sicuro che l’aria sul posto di lavoro sia innocua? Scopri cosa si nasconde davvero tra polvere, allergeni e invisibili agenti che respiri ogni giorno.
Potrebbe sembrare sorprendente, ma per chi lavora a tempo pieno, l’ambiente chiuso del proprio ufficio è molto più che un semplice luogo di lavoro: è un mondo carico di particelle e agenti invisibili, pronti a trasformare la routine quotidiana in un’esperienza difficile.
Senza rendercene conto, passiamo più di un quarto della settimana respirando aria che potrebbe nascondere elementi allergenici, invisibili ma in grado di influire sulla nostra salute, e non solo. In questo ambiente, spesso percepito come familiare e sicuro, si celano rischi che possono estendersi ben oltre la giornata lavorativa, lasciando i loro effetti pericolosi nel tempo che trascorriamo fuori, durante gli spostamenti o perfino nelle serate di relax a casa.
Secondo recenti dati diffusi dall’European Medical Journal, si stima che negli Stati Uniti siano circa 11 milioni i lavoratori esposti a potenziali allergeni sul luogo di lavoro. E non sono solo gli Stati Uniti a registrare queste cifre: anche in Europa e altre regioni si riportano situazioni analoghe. Gli effetti di questa esposizione variano da lievi fastidi a reazioni più serie.
Allergie come riniti, dermatiti e difficoltà respiratorie sono comuni, ma i sintomi possono diventare ancora più pesanti, con attacchi d’asma o persino shock anafilattici nei casi peggiori. E poi ci sono gli effetti mentali: malesseri che si traducono in una sottile ma costante nebbia mentale, stanchezza, ansia e persino depressione. Tutto questo può rendere l’esperienza lavorativa decisamente più difficile e il ritorno a casa una battaglia per recuperare il benessere.
Il problema? Non sono solo allergeni tipici come la polvere o i grani di polline a causare questi disturbi; anche la presenza di sostanze chimiche nell’aria può contribuire ad aumentare la sensibilità dei lavoratori. La polvere si accumula nelle aree comuni e negli uffici, composta da particelle di pelle, fibre microscopiche, peli di animali e residui vegetali. Queste minuscole particelle fluttuano nell’aria, finendo nei polmoni e scatenando reazioni allergiche.
Anche il polline, che spesso si associa all’ambiente esterno, trova la sua strada all’interno, penetrando attraverso le finestre e i sistemi HVAC, soprattutto se questi ultimi non sono mantenuti adeguatamente. Alcuni di questi sistemi di ventilazione possono non essere attrezzati con filtri capaci di bloccare il polline, lasciandolo così entrare e accumularsi.
Un altro nemico nascosto è la muffa, che prospera in ambienti chiusi e umidi, invisibile e silenziosa. Sebbene le sue spore possano rimanere celate dentro le pareti, le particelle possono comunque fuoriuscire, creando malessere nei lavoratori e dando vita a sintomi respiratori e neurologici. Gli effetti sono spesso subdoli, con mal di testa, vertigini e altre reazioni che rientrano nella cosiddetta Sindrome dell’edificio malato, una condizione che peggiora la qualità di vita dei dipendenti. Gli ambienti troppo umidi sono terreno fertile per la muffa e altri contaminanti che, nel tempo, danneggiano seriamente la salute.
Infine, ci sono gli irritanti chimici presenti nell’aria, un altro fattore da non sottovalutare. Le sostanze chimiche dei prodotti di pulizia, i composti organici volatili (VOC) come benzene e formaldeide, emanano odori e fumi che, se respirati quotidianamente, possono portare a una condizione chiamata intolleranza ambientale idiopatica (IEI). Non si tratta esattamente di allergie, ma questa condizione può scatenare una serie di sintomi tra cui mal di testa, vertigini e problemi respiratori, rendendo impossibile per alcune persone lavorare in sicurezza.
Un numero crescente di studi suggerisce che le allergie e le esposizioni a questi elementi riducono la produttività fino al 10%. Per questo motivo, aziende e datori di lavoro lungimiranti stanno investendo in sistemi di purificazione dell’aria e dispositivi di controllo degli allergeni, al fine di migliorare la qualità della vita e la produttività dei propri dipendenti.
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