Una brutta sorpresa attente al varco milioni di italiani: tanti lavoratori, nel 2025, non potranno andare in pensione nemmeno a 67 anni e con 20 anni di contributi. Vediamo che cosa sta succedendo.
Brutte notizie per quanto riguarda le pensioni. Se da un lato andare in pensione a 64 anni potrebbe diventare più facile, paradossalmente milioni di persone che nel 2025 compiranno 67 anni potrebbero vedersi respingere la richiesta di pensionamento da parte dell’Inps.
Nei giorni scorsi gran parte del Paese ha esultato alla notizia che, dal 2025, sarà possibile accedere alla pensione a 64 anni. In realtà questa possibilità resterà ad appannaggio esclusivo di chi ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996 e, quindi, non sarà per tutti. L’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia ordinaria continuerà ad essere 67 anni ma molti dovranno, in ogni caso, dover continuare a timbrare il cartellino.
Già: nel 2025 moltissimi lavoratori, pur avendo raggiunto i 67 anni di età e pur avendo maturato 20 anni di contributi, potrebbero dover continuare a lavorare ancora. Fino a quando? Non si sa: in alcuni casi anche fino a 70 anni od oltre. La notizia sta mandando in crisi tantissimi italiani che speravano di poter dire addio all’ufficio il prossimo anno.
La situazione non è così semplice come potrebbe sembrare. La Legge Fornero, infatti, continuerà a dominare il palcoscenico della previdenza sociale e uno dei cavilli di questa legge potrebbe rendere molto più difficile del previsto l’uscita dal lavoro. In particolare un requisito poco conosciuto ma molto insidioso rappresenterà l’ostacolo più grande.
Pensioni: anche chi ha compiuto 67 anni dovrà restare al lavoro
Il panorama previdenziale in Italia continua ad essere offuscato da mille cavilli e requisiti che non tutti conoscono. Se nel 2025 compirai 67 anni e raggiungerai 20 anni di contributi, forse non è ancora il momento di brindare perché, comunque, potresti dover continuare a lavorare ancora per anni.
Quando parliamo della Legge Fornero, tutti pensiamo subito ai due requisiti che tutti conosciamo per poter andare in pensione: 67 anni di età e 20 anni di contributi. Ma non è così semplice smettere di lavorare in Italia e ottenere l’assegno Inps. Per riuscirci, infatti, è indispensabile soddisfare anche un terzo requisito che ben pochi conoscono.
Bisogna aver maturato un assegno previdenziale pari almeno ad una certa soglia. Fino al 2023 tale soglia corrispondeva a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Dal 2024 la soglia è stata abbassata e, per poter andare in pensione a 67 anni e con 20 anni di contributi, è sufficiente che il proprio assegno pensionistico sia pari almeno all’importo dell’Assegno sociale.
La stessa regola resterà in vigore anche nel 2025. L’Assegno sociale, però, non ha il medesimo importo ogni anno in quanto aumenta per effetto della rivalutazione. Nel 2024 corrispondeva a 534,41 euro al mese, nel 2025 salirà a circa 538 euro. Pertanto i lavoratori che non raggiungeranno almeno tale cifra, nel 2025 non potranno lasciare il lavoro pur avendo 67 anni e 20 anni di contribuzione alle spalle.
Attenzione però: questa regola vale solo per i lavoratori contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1996. Chi, invece, ha anche contributi antecedenti al 1996, potrà accedere alla pensione di vecchiaia a prescindere dall’importo dell’assegno Inps.