Roma non è celebre per i piatti a base di pesce: le ricette tipiche della capitale toccano ben altri sapori. Tuttavia, per i palati più esigenti abbiamo una selezione ad hoc dei migliori posti a cui affidarsi.
Quando si parla di cucina marinara, spesso si pensa di dover raggiungere il litorale per assaporare il gusto autentico del pesce fresco. In realtà, potrà sorprendere scoprire che nei quartieri romani si nascondono autentici templi della cucina di mare, pronti a offrire piatti che evocano i profumi delle coste.
Roma vanta un’ampia varietà di locali, ognuno con il suo carattere e il suo modo unico di interpretare la tradizione culinaria marina. Analizziamo sia le nuove promesse sia indirizzi già consolidati e ben recensiti. Scopriremo che ogni quartiere della Capitale nasconde un mondo di sapori diversi, dove la freschezza del pescato è esaltata da mani esperte e l’alta qualità è garantita.
Nel cuore di Roma, alcuni ristoranti offrono un’esperienza a dir poco sublime che saprà accontentare anche i palati più difficili ed esigenti. In via Santa Croce in Gerusalemme, un angolo chiamato Gallo ha aperto di recente sotto la guida del giovane chef Lorenzo Gallo. Dopo esperienze nelle cucine di alto livello, Gallo ha scelto di seguire un percorso personale che mette al centro una cucina di mare pura e genuina, dove ogni piatto punta ad esaltare la qualità del pesce. Le proposte cambiano in base alla disponibilità del giorno, con crudi freschissimi come ostriche, carpacci e piatti semplici ma ben eseguiti, come gli spaghetti con lupini locali e le grigliate miste. Con una selezione di vini curata con attenzione, Gallo rappresenta la nuova promessa della cucina marinara romana.
Sul viale Aventino, invece, l’Osteria di Mare Emilio è frutto dell’imprenditore Fabio Spada e punta su una proposta che rispecchia la semplicità e la qualità degli ingredienti locali. Gli chef Emiliano Valenti e Vanessa Croce si dedicano con passione alla creazione di piatti che esaltano la freschezza del pesce: un polpo rosticciato con stracciata, un salmone marinato e le classiche linguine con vongole sono solo alcuni dei piatti che si possono gustare in questo ambiente dall’atmosfera familiare e accogliente. La carta dei vini conta una scelta tra oltre 200 etichette, con bollicine italiane e francesi, bianchi e rosati naturali, tutti scelti con un occhio attento alle esigenze di un pubblico raffinato e curioso.
A Della Vittoria, Acciuga emerge come un santuario della cucina di pesce, dove lo chef Federico Delmonte riporta la sua visione in piatti creativi che rispettano la stagionalità e la sostenibilità del mare. Con un menu che cambia in base al pescato del giorno, Delmonte si concentra su proposte innovative come gli spaghetti cacio e pepe al quinto quarto di seppia, o i piatti di paranza alla scottadito, dimostrando come la tradizione possa reinventarsi e sposare la contemporaneità. Due menu degustazione, chiamati “Mare” e “Mare di Federico” invitano a esplorare i sapori del Mediterraneo attraverso percorsi che fondono memoria e innovazione.
A Piazza Zama, Dogma ha conquistato i romani con il pesce alla brace. Con una passione autentica, Gabriele Di Lecce e Alessandra Serramondi hanno creato un menu che mette in risalto il sapore affumicato del pesce, combinato con verdure di stagione provenienti dal loro orto di famiglia. Ogni elemento, dalle verdure alla pasta fatta in casa, viene curato nei dettagli, in un equilibrio di semplicità e intensità che riflette il legame con la terra e il mare.
Al di là delle aspettative, anche il ristorante Chinappi, vicino a Porta Pia, racconta una storia di famiglia e tradizione. Qui, ogni giorno arrivano pesci freschi direttamente dal mare del litorale laziale. Stefano Chinappi, continuando l’eredità familiare, offre una cucina che celebra le ricette di mare più amate, come gli gnocchi con granseola di Ponza e i gobbetti di Formia. Con vari menu degustazione che alternano sapori classici a proposte più audaci, Chinappi è un omaggio alla cultura marinara del Sud Italia, rielaborata per il palato romano.
Il ristorante Sughero, nato nel cuore dei Parioli, riflette l’attenzione alla materia prima locale con proposte stagionali e sostenibili. Con menu degustazione personalizzabili, l’esperienza si arricchisce di sapori semplici e raffinati, come il tris di crudi o le alici fritte dorate. Sughero mette al centro del suo concetto una cucina naturale e creativa, dove ogni piatto è curato nei minimi dettagli.
A chiudere questa rassegna è il ristorante ilSanlorenzo, situato in un edificio storico costruito sulle rovine del Teatro di Pompeo. Con una proposta elegante, i crudi e gli spaghetti di farro con acciughe e peperoni cotti alla cenere sono solo alcune delle specialità che esaltano la qualità del pescato laziale, offerto in un contesto sofisticato e accogliente. Anche in questo caso, il menu cambia in base al pescato del giorno, a dimostrazione che l’attenzione verso la qualità è un primo passo immancabile.
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