Mi lamentavo con mia nonna di non riuscire mai a risparmiare qualche euro, ma alla fine ho capito che stavo sbagliando. È stata lei a darmi delle dritte pazzesche
Da quando vivo da sola, l’unico motivo che ho per lamentarmi è sempre e solamente uno: le troppe spese che sono obbligata a pagare a fine mese, e che mi decurtano una buona parte dello stipendio.
Nonostante io cerchi di scovare qualunque alternativa possibile e immaginabile per risparmiare soldi preziosi – ad esempio, stando attenta alla modalità di accensione dei termosifoni -, puntualmente sembra che io non riesca nel mio intento.
Per quanto mi sforzi di essere parsimoniosa, di non eccedere con la lavastoviglie e di attivare la lavatrice solamente quando il carico è bello pieno, la stangata sulla bolletta, a fine mese, arriva sempre.
Questo, perlomeno, era lo scenario della mia vita fino al giorno in cui non mi sono confidata con mia nonna. Lei, che di esperienza ne ha molta più di me, mi ha fatto riflettere su una questione a cui io, lo ammetto, non avevo mai dato peso. Ed è a quel punto che ho svoltato letteralmente la mia vita.
Ero certa di non star facendo la cosa giusta, ma non avevo comunque idea di come poter aggiustare il tiro. Fortunatamente, mi è bastato confidarmi con mia nonna per capire che la soluzione, in realtà, c’era. Ed era più semplice del previsto.
È stata lei, infatti, a consigliarmi di informarmi sul tipo di contratto stipulato con il mio fornitore di energia. “Come posso informarmi?“, le ho immediatamente chiesto. Lei, con una semplicità disarmante, mi ha risposto: “Leggendo la bolletta e capendo se è monoraria o no“.
Non avendo mai neanche lontanamente ipotizzato uno scenario di questo genere, ho deciso di informarmi seduta stante procurandomi proprio una delle ultime bollette da me pagate. Ed è lì che la mia vita è letteralmente svoltata.
La tariffa monoraria, come spiegatomi da mia nonna, prevede un costo dell’energia, misurato in kWh, uguale in tutti gli orari del giorno e in tutti i giorni della settimana, a prescindere dal fatto che siano feriali o festivi.
Diversamente, la tariffa bioraria prevede delle fasce orarie e dei giorni della settimana, in genere i festivi, in cui l’utilizzo di energia elettrica è meno costoso rispetto ad altri. Alcuni fornitori, negli ultimi tempi, stanno peraltro iniziando a promuovere anche contratti in cui le tariffe siano triorarie.
Quando ho scoperto che la mia era bioraria, ho capito che in quel modo avrei potuto svoltare tutta la mia vita. Ho compreso, infatti, che avrei dovuto approfittare della tariffa F23, e cioè quella che si applica dalle 19 alle 8 dei giorni feriali e in tutte le ore dei festivi, per adoperare l’energia elettrica.
La tariffa F1, quella più onerosa, si applica invece dalle 8 alle 19 di tutti i giorni feriali. Ora che lo so, mi guardo bene dall’attivare la lavastoviglie alle 12 spaccate o la lavatrice alle 15 del pomeriggio. Solo così, infatti, sto riuscendo a risparmiare denaro prezioso.
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