Mutui, c’è la data: ecco quando finalmente la rata scenderà notevolmente

Mutui finalmente più leggeri nel 2025? E di quanto? Ecco cosa succederà dopo l’ultima mossa della Banca Centrale Europea.

Le famiglie italiane possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato nelle scorse ore una nuova riduzione dei tassi di interesse, facendo segnare un calo complessivo del 12% sulle rate dei mutui nel corso del 2025. Ma quanto ci vorrà prima che questo beneficio si trasformi in risparmi tangibili per i mutuatari? Vediamo insieme cosa ci aspetta nelle prossime settimane.

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Dopo l’ultima mossa della Bce il tasso fisso, storicamente più stabile ma meno conveniente rispetto al variabile, tornerà a essere un’opzione competitiva. (Ketumbar.it)

Dopo una lunga serie di rialzi che avevano reso più pesante il costo del denaro, la BCE ha optato per una politica di tagli graduali, con l’ultimo intervento che ha portato il tasso sui depositi al 3%. Questa scelta potrebbe garantire una boccata d’ossigeno per i titolari di mutui a tasso variabile, che probabilmente vedranno una riduzione della rata già nei prossimi mesi. Anche chi sta valutando di accendere un nuovo mutuo, tuttavia, ha motivi per rallegrarsi: il tasso fisso, storicamente più stabile ma meno conveniente rispetto al variabile, tornerà a essere un’opzione competitiva. Il punto è: “quanto”?

Tutte le conseguenze dell’ultima revisione dei tassi

Gli effetti del calo dei tassi non sono immediati: per i mutui a tasso variabile, il beneficio si farà sentire con un “ritardo” di circa 2-3 mesi, a seconda delle tempistiche di aggiornamento previste dal contratto. Per chi sta pagando un mutuo da 150.000 euro con durata residua di 20 anni, il risparmio potrebbe aggirarsi attorno ai 70 euro mensili entro la metà del 2025. Diversa è invecde la situazione per chi intende stipulare un nuovo mutuo: in questo caso, i tassi di partenza saranno già più favorevoli, con una media che potrebbe scendere sotto il 4%, rispetto al picco del 5,5% registrato nel 2023.

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Se si preferisce la tranquillità di una rata costante, il tasso fisso potrebbe rappresentare la scelta migliore. (Ketumbar.it)

La domanda sorge spontanea: meglio il mutuo a tasso fisso o quello variabile? La risposta dipende dal profilo di rischio e dalla durata del finanziamento. Se i tassi variabili sembrano destinati a stabilizzarsi su livelli più bassi, è importante ricordare che restano vulnerabili a eventuali rialzi futuri. Per chi preferisce la tranquillità di una rata costante, il tasso fisso, sebbene leggermente più alto in partenza, potrebbe rappresentare una scelta più sicura.

In ogni caso il panorama economico resta fluido, ma il trend verso tassi più bassi segna una svolta positiva dopo anni di continui rincari. Per il popolo dei mutuatari, il 2025 potrebbe finalmente rappresentare l’anno del sollievo economico, a patto di scegliere la soluzione finanziaria più adatta alle proprie esigenze.

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