Il lavoratore in malattia al momento della cessazione del rapporto di lavoro può chiedere la NASPI o avrà una brutta sorpresa nel 2025?
Nel 2024 si sono registrati 39.496 licenziamenti e oltre 1 milione di dimissioni in tutta Italia. I motivi dietro questi grandi numeri sono svariati e non sempre sono legati all’inizio di una nuova occupazione. Si spiegano così gli oltre 900 mila percettori di NASPI.
C’è chi si licenzia perché ha trovato un lavoro migliore e chi viene licenziato per il fallimento di un’azienda o perché non svolge adeguatamente il proprio lavoro. Ritrovarsi improvvisamente senza l’occupazione e senza piano B è un duro colpo soprattutto se si è avanti con gli anni. Significa doversi rimettere in gioco e iniziare a spedire curriculum sperando in un colloquio. La ricerca può rivelarsi lunga e sfiancante, come si pagano le spese nel frattempo? C’è la NASPI che arriva in aiuto di chi perde il lavoro involontariamente, per motivi esterni alla proprio volontà e al proprio comportamento.
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è un’indennità erogata al massimo per 24 mesi (un numero di settimane pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi quattro anni) e che corrisponde al 75% della retribuzione media degli ultimi quattro anni. L’interessato deve fare domanda all’INPS per ricevere l’assegno mensile che lo aiuterà durante la ricerca di un nuovo lavoro. Da sapere che la NASPI a determinate condizioni reddituali viene erogata anche nel momento in cui si avvia un’attività o si trova un nuovo lavoro. Ma spetta se durante la cessazione del lavoro il dipendente si trovava in malattia?
Ecco cosa succede al lavoratore in malattia che rimane senza lavoro
L’INPS ha spiegato con il messaggio numero 4468/2024 le conseguenze per il dipendente in malattia al momento della cessazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato. Dal 1° marzo 2025 i lavoratori in malattia saranno obbligati ad allegare alla domanda di NASPI un certificato medico attestante il riacquisto della capacità lavorativa e la possibilità di fruire dell’Indennità.
Quando c’è un evento di malattia indennizzabile dall’ente della previdenza sociale oppure capita un infortunio sul lavoro o malattia professionale indennizzabile dall’INAIL entro 60 giorni dalla data di interruzione del rapporto di lavoro con contratto a tempo indeterminato, il dipendente vede sospendere il termine di presentazione della NASPI che solitamente è di 68 giorni dal momento in cui il rapporto è cessato. La durata della sospensione dipenderà dalla durata dell’evento di malattia/infortunio.
Solo al termine dell’evento riprenderà il conteggio dei giorni per la parte residua. Se la malattia o l’infortunio dovesse insorgere durante il rapporto di lavoro e si dovesse protrarre dopo la cessazione allora il termine per inviare domanda di NASPI decorrerà dalla fine dell’evento. In questo caso dal prossimo anno sarà indispensabile allegare il certificato medico che attesta che il dipendente può riprendere l’attività lavorativa. La presentazione decorrerà dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento.