Pagamento IMU sulla casa: in certi casi è possibile richiedere l’esenzione al proprio Comune

Le tasse sulla casa sono tante e comportano un certo peso sull’economia di una famiglia: i casi in cui si viene esentati dal pagamento dell’IMU.

Calcolo per il pagamento delle tasse sulla propria abitazione
Calcolo per il pagamento delle tasse sulla propria abitazione (Ketumbar.it)

Una delle tasse sull’abitazione che incidono maggiormente sull’economia di una famiglia è quella relativa all’IMU, l’Imposta Municipale Unica, ossia la tassa sulla proprietà, la quale scatta quando si hanno due o più abitazioni. Un’imposta che grava principalmente sugli immobili non adibiti ad abitazione principale, e che comporta un certo esborso.

L’IMU, inoltre, comporta altre tasse relative alla proprietà di un secondo immobile, come ad esempio la TARI, la tassa sui rifiuti, oppure la TASI, un’imposta sui servizi, fortunatamente abolita nel 2020. Ogni tassa comporta una sua modalità di calcolo e scadenze precise. Talvolta, specie sulle tasse relative a una seconda abitazione, si crea anche una certa confusione, tra obblighi, esenzioni e riduzioni.

Esenzione dal pagamento dell’IMU: quali sono i requisiti per poterla richiedere

Tasse sulla casa
Tasse sulla casa (Ketumbar.it)

Se l’IMU non si applica sulla principale abitazione, occorre verificare se l’abitazione viene sfruttata diversamente e se sono necessarie le verifiche sulle agevolazioni fiscali previste. A determinare eventuali agevolazioni, riduzioni o esenzioni, è sempre il Comune di appartenenza, il quale agisce in base alle delibere programmate.

Ad esempio, per il 2024 sono stati aggiornati i parametri che coinvolgono il pagamento dell’IMU. Alcuni cittadini possono usufruire di riduzioni o anche di esenzioni dal pagamento della tassa sulla casa. In particolare, a essere esentati dal pagamento dell’imposta sono disabili o anziani che trascorrono diverso tempo in strutture di assistenza e di ricoveri in case di cura o in ospedali.

Se una persona trascorre un lungo periodo di tempo, addirittura anni, oppure a vita, all’interno di una struttura ospedaliera o in casa di cura, l’abitazione principale, in teoria, diventa seconda abitazione, quindi soggetta al pagamento dell’IMU. Tuttavia, rispettando certi requisiti, si può intervenire, evitando così il pagamento dell’imposta.

Come evitare il pagamento dell’IMU: i requisiti necessari per anziani e disabili

Ovviamente, nei periodi in cui l’anziano oppure il disabile viene ricoverato in strutture ospedaliere e in case di cura, la casa principale non deve essere messa in affitto, e deve obbligatoriamente risultare come immobile a uso privato. Il beneficio, però, non viene applicato in tutti i Comuni in Italia: occorre controllare nel Comune in cui si vive se, in caso di prolungate assenze, decade l’assimilazione di questi immobili all’abitazione principale.

In pratica, al fine di tutelare i cittadini più fragili, in molti Comuni la casa resta classificata prima abitazione, anche se il disabile o l’anziano non ci vive e anche se questi non dovesse più tornarci a vivere. In questo caso, si può evitare il pagamento dell’imposta.

Come accennato, però, l’abitazione, anche se di fatto disabitata, non deve essere messa in affitto a terze persone. Se il proprietario possiede più immobili, l’esenzione scatta soltanto per la prima casa, dunque non per le altre. L’esenzione dell’IMU aiuta il cittadino a far fronte alle spese per il ricovero. Vendita casa: non serve più il notaio per gli immobili.

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