Nel 2025 compirai 67 anni? Aspetta a festeggiare perché è probabile che tu non possa ugualmente andare in pensione. Vediamo le ultime novità.
A nessuno – o quasi – piace l’idea di invecchiare, ammettiamolo! Tuttavia invecchiare ha sicuramente un aspetto positivo: si può andare in pensione! La pensione di vecchiaia ordinaria, infatti, non è accessibile attualmente prima dei 67 anni di età. Dunque coloro che nel 2025 spegneranno 67 candeline sulla torta sono già pronti a festeggiare non solo il compleanno ma anche il raggiungimento dell’età pensionabile.
Ma aspettate a stappare lo Champagne perché potrebbe non essere così: molte persone, pur raggiungendo il traguardo dei 67 anni nel 2025, dovranno comunque restare a lavorare. L’Inps potrebbe benissimo respingere la vostra richiesta di pensionamento anche se avete tutti i requisiti in regola.
Infatti, per poter andare in pensione, è necessario non solo avere 67 anni di età ma anche almeno 20 anni di contributi. Ma anche questo potrebbe non bastare più e, pertanto, anche chi, nel 2025, avrà 67 anni e 20 anni di contribuzione potrebbe, in ogni caso, non poter ancora andare in pensione.
Una doccia fredda che nessuno si aspettava e che sta mandando in tilt tantissimi lavoratori che, finalmente, speravano di poter dire addio all’ufficio e godersi il proprio meritato assegno Inps. Un piccolo “cavillo” però si è messo di traverso e potrebbe cambiare le carte in tavola per molte persone.
Pensioni 2025: si continuerà a lavorare anche dopo i 67 anni
Se nel 2025 compirai 67 anni potresti, comunque, vederti rifiutare dall’Inps la richiesta di pensionamento pur avendo 20 o più anni di contributi. Il motivo? Un piccolo “cavillo” insito alla legge Fornero che penalizza alcuni lavoratori. Vediamo nel dettaglio chi dovrà continuare a lavorare anche dopo aver compiuto 67 anni.
Avere uno stipendio basso è penalizzante su tanti fronti. In primis si fa molta fatica ad arrivare a fine mese, in secondo luogo si sa già che si avrà una pensione esigua in futuro. Quello che, però, molti non sanno è che chi ha uno stipendio basso spesso non potrà, per legge, nemmeno andare in pensione a 67 anni.
Per accedere alla pensione di vecchiaia, infatti, è necessario soddisfare ben 3 requisiti. I primi due tutti li conosciamo: avere almeno 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi (15 nel caso si rientri in una delle deroghe Amato). Il terzo requisito non tutti lo conoscono ma è altrettanto importante: è necessario aver maturato un assegno previdenziale pari almeno all’importo dell’Assegno sociale.
Nel 2025, con la rivalutazione dello 0,8% delle pensioni, l’importo dell’assegno sociale salirà a circa 538 euro al mese. Pertanto chi non avrà maturato un assegno Inps pari almeno a tale cifra, non potrà accedere alla pensione di vecchiaia nemmeno se ha 67 anni e 20 anni di contributi.
Ma, calcolatrice alla mano, quanto bisogna guadagnare per arrivare a maturare un assegno mensile pari a 538 euro al mese? Secondo i calcoli per maturare tale importo in soli 20 anni di lavoro, è necessario avere uno stipendio di circa 1400 euro al mese: cifra non altissima ma che, sicuramente, non tutti i lavoratori al giorno d’oggi percepiscono.
La “buona” notizia è che questo requisito dei 538 euro al mese per poter andare in pensione riguarda solo i lavoratori contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1996 in avanti. Chi, invece, ha anche contributi antecedenti al 1996, una volta raggiunti i 67 anni di età e i 20 anni di contribuzione, potrà andare in pensione a prescindere dall’importo dell’assegno maturato.