La legge Fornero verrà superata? No, almeno non per il 2025. Anzi: l’età pensionabile presto aumenterà ancora e non basteranno nemmeno più 67 anni per lasciare il lavoro.
Da anni ci chiediamo se arriverà mai il giorno in cui l’età pensionabile verrà abbassata per tutti. Il momento non è ancora arrivata. Anzi: a breve non basteranno nemmeno più 67 anni per lasciare il lavoro e godersi la propria tanto attesa pensione godendosi, magari, la famiglia e i nipotini in santa pace.
Ma la situazione delle casse dello Stato, al momento, non consente proprio di cancellare la legge Fornero la quale, appunto, ha stabilito che per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia necessario aver raggiunto i 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Cancellare la Fornero ora potrebbe far crollare in poco tempo le casse dell’Inps le quali dovrebbero erogare, tutte insieme, troppe pensioni anticipate.
Le misure di pensione anticipata non mancano, certo ma, per la maggior parte si rivolgono solo ad alcune categorie come i lavoratori con disabilità grave oppure gli addetti ai lavori usuranti o chi svolge il ruolo di caregiver per un familiare invalido. Oppure, le misure di pensione anticipata che si rivolgono a tutti, hanno un requisito contributivo altissimo: non meno di 41 anni di contributi ma, talvolta, anche più di 42.
Pertanto la maggior parte di noi si è rassegnata ad andare in pensione a 67 anni. Purtroppo, però, molto presto 67 anni non saranno più sufficienti per lasciare il lavoro: a breve l’età pensionabile aumenterà ulteriormente e anche chi ha 67 anni e 20 di contribuzione dovrà restare in ufficio per non si sa quanto.
Ecco quando e di quanto aumenterà l’età per andare in pensione
Fino al 2011 era abbastanza frequente che una persona di 58-60 anni andasse in pensione. Oggi sono casi rarissimi resi possibili da misure che, solitamente, si rivolgono solo a platee molto specifiche e, dunque, molto ristrette. La maggior parte dei lavoratori sa che dovrà lavorare fino a 67 anni per accedere alla pensione di vecchiaia. Ma molto presto non basteranno nemmeno più 67 anni.
Lavoreremo dunque a vita? A vita forse no ma sicuramente nei prossimi anni non potremo lasciare l’ufficio o il negozio o la fabbrica ad “appena” 67 anni. A noi già tale età sembra altissima e sicuramente anche il mercato del lavoro ne risente perché, più tardi si manda in pensione chi lavora e più tardi si fa spazio ai neolaureati che, infatti, tendono ormai a “fuggire” all’estero.
Ma, come anticipato nel paragrafo precedente, abbassare l’età pensionabile per tutti o cancellare la legge Fornero, in questo momento, comprometterebbe la stabilità del nostro sistema previdenziale e, quindi, non se ne parla. Il sistema previdenziale italiano, infatti, è messo in crisi non solo dalla mancanza di adeguate risorse ma anche da altri due fattori di natura biologica: il crollo delle nascite e l’aumento della durata della vita media.
Negli anni futuri l’Inps dovrà erogare assegni previdenziali per un numero crescente di anni visto che gli anziani vivono sempre più a lungo. Ma chi pagherà le loro pensioni se non ci sono nuovi nati e i giovani si trasferiscono in larga misura all’estero? Ecco che, allora, diventa necessario aumentare l’età pensionabile. Lo scatto, secondo le previsioni, dovrebbe avvenire nel 2027 ma l’aumento dovrebbe essere lieve: si ipotizza 2 o 3 mesi al massimo.