Dopo tanti dubbi e tanta attesa finalmente c’è la data: arriverà l’aumento, le pensioni diventeranno più ricche! Scopriamo quando e di quanto.
Le pensioni italiane più che un nodo da sciogliere, ormai, sono diventate un rebus da risolvere e, fino ad oggi, nessuno è riuscito a risolverlo. Forse perché ci sono troppi problemi in gioco, troppi problemi a cui mettere mano in un contesto in cui il sistema previdenziale appare sempre più instabile per la mancanza di risorse.
Da un lato, infatti, ci sono milioni di lavoratori che chiedono misure di pensione anticipata che favoriscano l’uscita dal lavoro qualche anno prima dei canonici 67 anni. Richiesta, tra l’altro, avanzata anche dai sindacati per agevolare il ricambio generazionale nelle aziende.
Dall’altro lato, tuttavia, urge la necessità di aumentare gli assegni previdenziali e, in particolare gli assegni minimi che, ad oggi, nonostante le varie rivalutazioni, superano di poco i 600 euro al mese: cifra troppo bassa per vivere dignitosamente in Italia in questi tempi di carovita. Che fare? da dove partire per sbloccare questa impasse?
Per quanto riguarda le pensioni anticipate il Governo di Giorgia Meloni per il prossimo anno ha preferito non introdurre nuove misure: lo Stato, al momento, non può favorire troppe uscite anticipate di massa dai luoghi di lavoro. Sul fronte degli aumenti, invece, ci sono ottime notizie perché, da gennaio, le pensioni aumenteranno.
Quello delle pensioni resta sempre il tema più scottante per i lavoratori e anche per chi in pensione c’è già e spera sempre in qualche aumento dell’assegno Inps. L’attesa, finalmente, è finita: molto presto arriveranno gli incrementi tanto attesi e le pensioni diventeranno più sostanziose!
Gli aumenti arriveranno a partire da gennaio 2025 in virtù della consueta rivalutazione annua che, però, non sarà “generosa” come i due anni appena passati. Nel 2023, infatti, le pensioni sono state rivalutate dell’8,1% e nel 2024 del 5,4%. A queste rivalutazioni che hanno riguardato tutte le pensioni se ne è aggiunta un’altra dedicata solo agli assegni minimi che nel 2023 hanno beneficiato di un’ulteriore rivalutazione del 6,4% e nel 2024 del 2,7%.
Il 2025 sarà un anno un po’ meno ricco su questo fronte e, secondo le prime stime, le pensioni – minime e non – saranno rivalutate dell’1,2%. Tale percentuale – che corrisponde al 100% del tasso d’inflazione previsto per il 2025 – di rivalutazione verrà applicata solo alle pensioni che non superano di quattro volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Le pensioni più alte, invece, verranno rivalutate ma in percentuali inferiori.
Non si sa se gli assegni minimi fruiranno di un’ulteriore rivalutazione apposita. Pertanto i pensionati che, al momento, ricevono 614 euro al mese – a tale cifra ammonta il trattamento minimo dell’Inps – nel 2025 dovrebbero arrivare a prenderne 621. Un aumento probabilmente più esiguo di quello che molti speravano ma è anche vero che, come sempre, verranno messi in campo bonus per aiutare chi è più in difficoltà. Ad esempio il Governo ha già dato il via libera anche per l’anno prossimo alla Carta dedicata a Te e alla Carta acquisti, sussidi studiati per aiutare i nuclei familiari meno abbienti ad acquistare beni di prima necessità.
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