Un record che sicuramente nemmeno è troppo invidiabile, ma che ha reso molto famoso questo incredibile campione dello sport.
C’è qualcosa di magnetico in alcune figure storiche del mondo dello sport e della arti marziali in particolare, capaci di attirare l’attenzione non solo per ciò che fanno, ma per come vivono. Personaggi che lasciano una traccia indelebile, non solo attraverso le loro imprese, ma per il modo in cui esistono, quasi come se fossero più grandi della vita stessa. André the Giant era una di queste persone, e il suo legame con l’alcol ne è una testimonianza incredibile. Un uomo straordinario, che ha trascinato con sé il mito del bevitore leggendario.
Non era solo la sua stazza mastodontica a renderlo unico. Nato in Francia nel 1946, André the Giant era affetto da acromegalia, una rara malattia che provoca una crescita eccessiva degli ormoni. Questa condizione lo portò a diventare una figura imponente: oltre 210 centimetri di altezza e 225 chili di peso. Ma quello che rende Andre veramente memorabile non è solo il suo aspetto fisico, quanto piuttosto la sua capacità di combinare forza e leggerezza, la sua maestria nel destreggiarsi tra due mondi, quello del wrestling e quello del piacere sfrenato.
André The Giant, il celebre wrestler e la sua passione per le birre
Per oltre due decenni, Andre ha dominato il mondo del wrestling professionale, diventando l’atleta più pagato e celebrato della sua epoca. Il suo nome era una garanzia di successo per qualsiasi evento. Ogni volta che appariva sul ring, attirava folle immense e i fan lo idolatravano come se fosse una rockstar. Il suo incontro del 1987 contro Hulk Hogan a Wrestlemania III è passato alla storia, non solo come un momento iconico del wrestling, ma come un evento che ha stabilito nuovi standard, attirando più di 78.000 spettatori.
Ma c’è un altro aspetto della vita di Andre che lo rende ancora più affascinante. Al di fuori del ring, il gigante era noto per un’altra abilità straordinaria: bere. Il suo rapporto con l’alcol era leggendario tanto quanto le sue performance sportive. Si dice che consumasse fino a 7.000 calorie di alcol ogni giorno, una cifra che sembra impossibile per la maggior parte delle persone. Ogni notte, Andre si lanciava in maratone alcoliche che lasciavano stupefatti non solo i suoi compagni di bevute, ma anche chiunque lo osservasse. Gli piaceva essere generoso, non amava bere da solo e non mancava mai di invitare amici e colleghi per rendere la serata memorabile.
La sua fama come bevitore era talmente diffusa che i promotori del wrestling spesso assegnavano a Andre un “gestore personale”, qualcuno incaricato di assicurarsi che, dopo notti di bevute epiche, il gigante arrivasse comunque puntuale e pronto per i suoi match. Nonostante il suo incredibile consumo di alcol, Andre riusciva sempre a mantenere il controllo delle sue azioni, un vero professionista in ogni ambito della sua vita.
Ricordato da tutti come un gigante buono
C’è qualcosa di enigmatico e affascinante nella figura di Andre. Il suo amore per la vita, per l’alcol e per lo sport lo hanno reso una figura mitica, un uomo la cui leggenda vive ancora oggi, decenni dopo la sua morte. Non era semplicemente un grande wrestler o un grande bevitore; era una presenza imponente, capace di riempire qualsiasi stanza non solo con la sua statura, ma con il suo spirito.
Un uomo che, anche nella sua vulnerabilità e nelle sue eccessive abitudini, rappresentava qualcosa di più profondo: una forza della natura, capace di trascendere i limiti umani e lasciare un segno indelebile nella storia. André the Giant – scomparso prematuramente nel 1993 – non era solo un gigante nel corpo, ma anche nell’anima.