Quanti gradi tenere in casa per non incappare in problemi di salute: non fare l’errore (madornale) di pensare di conoscere la risposta
L’equazione novembre più freddo dà come risultato il riscaldamento. E non è solamente un modo di dire, in quanto nelle case della stragrande maggioranza degli italiani, ormai, hanno iniziato a funzionare a pieno regime i riscaldamenti.
Anche tu, ne siamo certi, ti sei precipitato ad attivare i termosifoni non appena hai avvertito l’affacciarsi delle prime correnti gelide. Facendo ben attenzione, ovviamente, ad adottare tutti gli accorgimenti che ti avevamo spiegato in questo articolo per mantenere il consumo del gas al di sotto di certe soglie critiche.
Anche se, e su ciò potremmo scommetterci, ti sarai più volte chiesto qual è la temperatura ideale da impostare in casa per vivere in un ambiente confortevole, ma allo stesso tempo non dannoso in termini di salute. Perché sì: una casa troppo calda rischia di scatenare problemi, tutt’altro che trascurabili, in termini di salute.
Nessuno di noi ha mai creduto che potesse esserci una temperatura “corretta” oltre la quale non impostare i termosifoni. E invece, l’esperto Giorgio Sesti, docente di Medicina interna presso l’università Sapienza di Roma, ha contribuito a far chiarezza su una questione che, ancora oggi, semina parecchi dubbi.
Per trovare un po’ di conforto nel momento in cui si rientra dall’esterno, evitando bruschi cambi di temperatura, bisognerebbe avere l’accortezza di tenere la temperatura tra i 18 e i 22 gradi. “Una media di 20 – spiega Sesti -, evitando l’aria troppo secca“.
A tal proposito, l’esperto rammenta anche l’importanza dell’umidificazione. “Chi non ha un umidificatore in casa potrebbe mettere un contenitore con l’acqua sopra il termosifone“, suggerisce. Una banale accortezza che, se messa in pratica, preserverebbe molte persone dallo sviluppare problemi respiratori.
Ma ora veniamo alla domanda più importante, e sulla quale è bene focalizzarsi con attenzione. Quali sono le problematiche, o per meglio dire i rischi, che potrebbero svilupparsi a causa di ambienti domestici troppo caldi?
Una temperatura esterna di parecchi gradi inferiore a quella impostata in casa, spiega Sesti, può comportare parecchie problematiche in termini di salute. Le prime avvisaglie sono sicuramente “gli sbalzi di pressione e i giramenti di testa“, fino addirittura a “disturbi di carattere respiratorio“.
Particolarmente da attenzionare, rivela l’esperto, sono tutte quelle persone che soffrono di asma, broncopneumopatia cronico-ostruttiva e disturbi respiratori in generale.
Per gli anziani, nella fattispecie, la questione si fa ancora più seria. “Quando persone anziane stanno sdraiate a lungo in ambienti troppo caldi e si alzano d’improvviso – conclude -, rischiano di cadere a causa della vasodilatazione: il sangue, non andando al cervello, arriva a procurare un senso di vertigine“.
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