Ogni famiglia segue diverse tradizioni di Natale ma sulle tavole degli italiani c’è un alimento che non può mancare. Attenzione al marchio acquistato.
Siete già proiettati al pranzo o alla cena di Natale? Ora che gli addobbi sono pronti non rimane che pensare al menù delle festività, quando amici e parenti saranno raccolti intorno alla vostra tavola. C’è un alimento simbolo del periodo natalizio che non può mancare.
Siamo già entrati nel periodo natalizio e sia in casa che nelle strade l’atmosfera è cambiata. Luci, addobbi, musiche, tutto riconduce al Natale allietando i cuori e alleggerendo le menti. C’è molto a cui pensare, le stanze da decorare, i balconi da illuminare, i regali da comprare e i canti natalizi da imparare per le pastorelle del 23 dicembre. E poi finalmente il 25 dicembre arriverà portando una ventata di pace e serenità (o almeno si spera).
Ne abbiamo decisamente bisogno e la sola attesa della festa può strappare qualche sorriso. Come da tradizione si farà un pranzo di Natale oppure una grande cena della vigilia per scambiare doni con i familiari o gli amici. Il menù sarà ricco di prelibatezze diverse da regione a regione. Tortellini, lasagne, salumi, pesce, panettone e pandoro, torrone e panpepato, c’è solo da sbizzarrirsi in cucina cercando di accontentare tutti i palati. Immancabile, poi, il salmone nelle sue mille ricette diverse.
Il salmone è un ingrediente chiave del menù natalizio. Antipasto, primo e secondo, si può aggiungere a tantissimi piatti diversi e creare soluzioni originali. Tante persone adorano le tartine al salmone come antipasto e non ci rinuncerebbero mai. Per l’aperitivo sono ottimi anche i crostini al salmone affumicato e la mousse di salmone mentre come primo è squisita la lasagna salmone e robiola.
Insomma, il salmone potrà essere molto utilizzato nel periodo natalizio ma bisogna fare attenzione e scegliere un prodotto di qualità, fresco e con un contenuto di pesce uguale a quello dichiarato in etichetta. La rivista svizzera Saldo e Bon a Savoir ha analizzato 15 confezioni di salmone affumicato testandone diverse caratteristiche, dal gusto al contenuto di omega-3 alla freschezza fino alla data di scadenza. I risultati hanno riportato come alcuni prodotti non rispettino gli standard di freschezza e qualità nutrizionale.
In realtà solo due marchi sono stati valutati “molto buoni” e sono quelli contenenti salmone selvatico dell’Alaska. Non diciamo quali sono le marche perché in Italia non sono vendute ma il risultato è comunque interessante per noi italiani. Sottolinea come sia importante preferire prodotti selvaggi perché di qualità superiore, specie se arriva dall’Alaska. Inoltre rimangono freschi fino alla scadenza e hanno un contenuto di Omega 3 più alto.
I salmoni d’allevamento sono da evitare (il test ha analizzato quattro confezioni provenienti da Aldi, Coop e Migros) a causa di un’alimentazione artificiale basata su proteine vegetali e oli vegetali che abbassano il contenuto nutrizionale e aumentano la concentrazione di omega-6 con conseguenze negative sulla salute. Inoltre i salmoni da allevamento hanno anche elevate cariche batteriche con livelli preoccupanti (Almare Seafood di Aldi).
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