Quale sarebbe l’animale che arriverebbe a dominare sulla Terra se non ci fossero gli uomini? La risposta a questa domanda può essere sorprendente.
Sulla Terra vivono diverse specie, ma non ci sono grossi dubbi nel sostenere che a dominare sia l’uomo, in grado di agire sia in maniera istintiva quando lo ritiene necessario, sia in modo razionale. Questa è la nostra forza, si rivela fondamentale sia per gestire eventuali situazioni piacevoli, sia quelle pericolose, che possono generare attimi di paura.
Pensare che sul nostro pianeta non possano esserci esseri umani appare decisamente impossibile. per gli studiosi è però interessante pensare a cosa potrebbe succedere un giorno non così vicino, quando nessuno di noi sarà ancora in vita, nella malaugurata ipotesi in cui questa volta sia proprio l’uomo a estingersi. Non è detto che questa situazione possa essere così impossibile.
Chi potrebbe sostituire l’uomo sulla Terra?
Non è così impossibile pensare all’estinzione di alcune specie, si tratta di un fenomeno che si è verificato più volte nel corso della storia, anche se alcuni non hanno avuto la possibilità di vederlo direttamente. Basti pensare ai dinosauri, scomparsi da migliaia di anni, ma anche ad altri casi di portata più ridotta, conseguenza di alcuni accoppiamenti che non ci sono più stati.
Potrà mai accadere che possa essere l’uomo a estinguersi? Al momento è difficile prevederlo, ma gli studiosi non possono escluderlo del tutto. Qualora questo dovesse accadere davvero, gli animali assumerebbero un’importanza primaria all’interno dell’ecosistema, ma chi potrebbe prendere il sopravvento? Dire una risposta ora non è semplice, ad alcuni verrebbe da pensare alle scimmie, prendendo spunto anche da un film noto come “Il pianeta delle scimmie”, ben sapendo il loro stretto legame con la specie umana, ma c’è chi ha un’idea totalmente differente. C’è chi ritiene infatti che a dominare possa essere un animale a cui in pochissimi probabilmente pensano, il polpo.
Ad avvallare questa teoria è il professor Tim Coulson dell’Università di Oxford, un biologo specializzato proprio nella ricerca su come i cambiamenti ambientali influenzano l’ecologia e la biologia evolutiva delle varie specie che si trovano sulla Terra, che ne ha parlato a ‘The European’. La sua conclusione si basa sulle caratteristiche distintive di questi molluschi, ovvero destrezza, intelligenza, intraprendenza, adattabilità, uso di strumenti e capacità di comunicare e curiosità. Tutti elementi che, evidentemente, ha anche l’uomo, per questo si tratterebbe di una conclusione tutt’altro che azzardata.
Non si deve però sottovalutare anche l’aspetto fisico dei polpi, che hanno un sistema nervoso decentralizzato, in grado di garantire la capacità di problem solving, oltre alle loro otto braccia. In un tempo apparentemente per ora lontano loro potrebbero quindi essere in grado di gestire al meglio la vita sul nostro pianeta, al punto tale da creare città sottomarine dove potrebbero vivere.
Difficilmente questi pesci vivono più di cinque anni, ma hanno piena capacità di trasmettere le loro conoscenze alle generazioni successive, altra dote che non ci è nuova. Non è detto che l’evoluzione non possa permettere loro di avere un’esistenza più lunga, a quel punto la svolta sarebbe davvero vicina.
