Sei solito affidarti ai lavaggi nasali per la cura del raffreddore? Ti spieghiamo se questo rimedio funziona davvero, e perché
Con l’arrivo della fredda stagione alle porte – anche se di freddo, al netto delle piogge che si sono rovesciate sulla Penisola in questi giorni, ancora non si possa parlare -, incappare nei tanto detestati malanni di stagione è cosa frequentissima.
Capita, infatti, di uscire al mattino con indosso solamente il chiodo di pelle e ritrovarsi nella morsa di un vento gelido che ci paralizza le membra. Il risultato? Dopo qualche ora si ritorna a casa con il naso chiuso, il mal di gola, e nei casi peggiori anche qualche linea di febbre.
Il raffreddore, nella fattispecie, è uno dei malanni più temuti sotto questo punto di vista. Per quanto invalidante, infatti, in naso che cola ci sembra sempre essere una scusante debole per non uscire di casa e recarci a lavoro, oppure per non dedicarci a tutte quelle operazioni di cui, di solito, ci facciamo carico. Ecco, dunque, che impazziamo nella ricerca di rimedi che possano donarci sollievo nel più breve tempo possibile.
Oltre agli spray decongestionanti che, quando si ripresenta il tanto temuto raffreddore, divengono i nostri principali alleati, uno dei rimedi più impiegati sono proprio i lavaggi nasali.
In cosa consistono? Si tratta semplicemente di introdurre una soluzione a base di acqua e sale, generalmente indicata come “fisiologica”. Questa dovrà essere introdotta in una narice mentre si tiene attappata l’altra, e viceversa. Un’operazione che ha lo scopo di ripulire il naso, rimuovendo il muco che lo intasa.
Se sei solito praticarli, avrai sicuramente notato la sensazione di benessere che segue l’applicazione di un lavaggio nasale. La vera domanda che rimane da porci, però, è un’altra: questi lavaggi funzionano davvero? Inoltre, contribuiscono realmente a non trasmettere il raffreddore ai nostri familiari o amici?
È stato uno studio condotto dall’Università di Edimburgo e guidato da Steve Cunningham a fare chiarezza rispetto alla questione “lavaggi nasali”. Il team che ha condotto l’esperimento, presentato al congresso dell’European respiratory society, ha verificato gli effetti che l’impiego di gocce nasali saline procurava nei bambini.
Il gruppo di ricerca, nella fattispecie, ha coinvolto 407 bambini fino a 6 anni. Di questi, durante il periodo di studio, 301 hanno contratto il raffreddore. Alla metà di essi sono state somministrate gocce nasali di soluzione salina ipertonica al 2,6% circa. Ai rimanenti, invece, sono state somministrare solamente le cure standard, senza lavaggi nasali.
Il risultato? Il team ha scoperto che l’impiego dei lavaggi nasali accorciava il manifestarsi dei sintomi del raffreddore (6 giorni contro 8). Chi era stato sottoposto alle cure standard, dunque, aveva tempistiche di guarigione più lunghe – due giorni in più – rispetto a coloro che avevano usufruito delle gocce nasali di acqua salata.
Inoltre, l’utilizzo di queste ultime ha dimostrato un impatto positivo sulla diffusione del raffreddore all’interno delle famiglie. Solo il 46% dei nuclei familiari appartenenti a questo primo gruppo ha infatti comunicato di aver contratto il raffreddore, contro il 61% delle famiglie in cui i piccoli seguivano la cura abituale.
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