A dicembre proprio per Natale è previsto il bonus tredicesima per i pensionati: i dettagli della misura
Per il prossimo dicembre sono in arrivo alcuni bonus che interessano numerosi cittadini italiani. Le misure introdotte dal governo Meloni puntano a supportare le persone partendo proprio dal prossimo mese in calendario. Il provvedimento è rivolto solo ad alcuni specifici soggetti che ne beneficeranno a breve.
Il periodo natalizio si presenta ogni anno come portatore della cosiddetta tredicesima, vale a dire una mensilità aggiunta rispetto alle dodici annuali, per favorire il potere di acquisto dei cittadini rispetto alle spese tipiche di questo momento dell’anno. Vale per tutti i dipendenti e per i pensionati. In questo ultimo caso è stata decisa un’ulteriore cifra definita e pensata come Bonus di Natale che va ad aggiungersi come extra sulla mensilità aggiuntiva.
La misura denominata Bonus di Natale sarà attiva come sempre a dicembre e andrà ad integrare la tredicesima prevista per i cittadini pensionati. Un benefit aggiuntivo dedicato che si distingue dal Bonus di Natale una tantum da 100 euro previsto dal governo per determinati lavoratori dipendenti.
Nel caso del Bonus di Natale per i dipendenti la procedura prevede che si effettui una richiesta al datore di lavoro per poter beneficiare di tale straordinaria misura nella busta paga di dicembre. Per quanto riguarda il Bonus di Natale previsto per i pensionati si parla invece di un’integrazione sulla tredicesima che viene erogata ogni anno in automatico a soggetti con determinati requisiti senza necessità di richiesta apposita.
I pensionati potranno vedere arrivare con la tredicesima di Natale un ulteriore accredito previsto per il 2 di dicembre 2024, poiché il giorno 1 dicembre cadrà di domenica. La misura in questione è datata, più di vent’anni, e viene erogata ai pensionati che versano in determinate condizioni reddituali e con uno specifico importo di pensione.
Il Bonus di Natale spetta ai pensionati che percepiscono una pensione a carattere previdenziale, esclusi dunque sia gli invalidi civili che i cosiddetti pensionati sociali. In particolare i beneficiari sono coloro che percepiscono la pensione minima e che godranno della misura piena, calcolata al massimo in euro 154,94, se hanno una pensione mensile fino a euro 598,61, vale a dire un tetto massimo di euro 7.781,93 annui. Chi invece percepisce un assegno mensile di 610,53, quindi un reddito annuo di 7.936,87, avrà diritto ad una misura parziale.
E’ necessario quindi rientrare in determinati requisiti reddituali che in particolar modo non devono superare l’importo del trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti che ne diventa la soglia. Nel caso di redditi complessivi, quando cioè il pensionato percepisce altri redditi, non devono superare di 1,5 l’importo annuo del trattamento minimo di cui sopra. Facendo i conti non si deve superare la soglia di euro 10.990,98 annui. Ultimo caso è quello che prende in considerazione i pensionati coniugati i quali devono presentare un reddito complessivo personale non superiore a euro 11.672,89 e quello coniugale al massimo di 23.345,78, cioè non più di tre volte il trattamento minimo contemplato.
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