Importante novità nella sanità italiana a partire da inzio 2025, ora dovremo dire addio alle ricette cartacee, sostituite da quelle elettroniche.
Il rapporto che ognuno di noi instaura con il medico di base dovrebbe essere il più possibile all’insegna della trasparenza, così da non aver alcun timore nel manifestare eventuali problemi. A lui ci si può inoltre rivolgere anche quando si ha la necessità di avere un farmaco che si assume periodicamente, anche se questa procedura non avverrà più come prima in seguito a quanto deciso nella nuova Manovra approvata dal governo, che va a incidere anche sulla sanità.
Le ricette cartacee che conosciamo ormai da anni sono infatti destinate a sparire in via definitiva, non solo in via temporanea come nel periodo delle restrizioni legate al Covid. Da ora in avanti saranno obbligatorie le prescrizioni elettroniche, che dovranno avvenire secondo regole ben precise, che è importante conoscere così da potersi regolare nel modo migliore.
Nel periodo delle restrizioni introdotte a causa del Covid in cui era necessario ridurre il più possibile i contatti con gli altri avevamo imparato ad accantonare le ricette cartacee a favore di quelle digitali. Un sistema simile era ideale anche per evitare in un’ottica di sostenibilità così da evitare di stampare documenti quando non necessario.
Quella fase era però solo sperimentale, con l’obiettivo di arrivare a una dematerializzazione delle ricette, che sarà graduale a partire da questo inizio 2025. Almeno per ora dal 1° gennaio è entrato in vigore il passaggio alla prescrizione digitale dei farmaci, ma solo sulla carta. Si deve quindi attendere per arrivare a una dematerializzazione totale delle comunicazioni sanitarie, per questo saranno ancora ritenute valide la ricetta rossa del medico di base e quella bianca a pagamento.
Chi teme di non riuscire a gestire del tutto il cambiamento, magari perché poco affine con gli strumenti tecnologici, può comunque stare tranquillo, visto che alcune delle abitudini avute finora continueranno a essere portate avanti. “Le farmacie potranno continuare a erogare i farmaci anche in presenza di ricette cartacee, per assicurare la piena continuità del servizio farmaceutico” – sono le parole all’ANSA di Marco Cossolo, presidente d Fedefarma, associazione di cui fanno parte tutte le farmacie private del nostro Paese.
La fase inaugurata in questi primi giorni dell’anno sarà quindi ancora di transizione, utile per permettere a tutti di prendere confidenza con il nuovo metodo senza troppi scossoni. I medici potranno quindi continuare a stampare le ricette cartacee in attesa che la norma entri ufficialmente in vigore, ma generando anche la forma analoga in digitale. In questo caso il dottore compila la ricetta elettronica e la invia attraverso il Sistema di Accoglienza Centrale (Sac) o il Sistema di Accoglienza Regionale (Sar). Questo permetterà al sistema di generare un Numero di Ricetta Elettronica (Nre) o un Numero di Ricetta Bianca Elettronica (Nrbe), oltre a un Pin associato. Il paziente riceverà via email o SMS un promemoria, per ottenere il farmaco sarà necessario dare al farmacista i dati della ricetta insieme al Codice Fiscale.
Chi è scettico in merito al nuovo sistema è preoccupato soprattutto per gli effetti della riforma sugli anziani, che sono quelli che spesso hanno maggiore bisogno di prescrizioni perché prendono anche più di un medicinale al giorno. Il 30% degli over 65% secondo gli ultimi dati dell’ISTAT, infatti, non ha mai utilizzato Internet, ma non sono poche e persone in quella fascia di età non ha uno smartphone, strumento che sarebbe fondamentale per poter gestire meglio il servizio.
La ricetta elettronica diventerà effettiva anche per i veterinari, a cui ci si rivolge per la cura dei nostri animali domestici. In questo caso “non sono necessari né firma né timbro da parte del medico veterinario per le successive operazioni di fornitura”.
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