Un visitatore dell’Eurochocolate di Perugia ha speso una cifra record: 700 euro circa di scontrino, ma non è come pensate.
La rassegna di Eurochocolate a Perugia è da sempre un’esplosione di colori, profumi e, naturalmente, cioccolato. L’edizione di quest’anno ha avuto una marcia in più, con un evento che ha registrato numeri da record, non solo in termini di presenze, ma anche per l’entusiasmo che ha coinvolto i partecipanti. L’atmosfera di festa è stata arricchita dalla presenza di Radio Subasio, che ha animato le giornate con oltre 40 ore di dirette live da Piazza della Repubblica.
La radio, come sempre, ha saputo trasmettere l’energia che ha reso ancora più speciale l’esperienza dei visitatori, tra giochi, musica e l’interazione con il pubblico che si è lasciato coinvolgere nel “wall delle dediche”, lasciando messaggi affettuosi e simpatici.
A fare notizia, però, è anche un episodio che ha segnato il festival sotto il profilo economico e simbolico. Un maxi scontrino da ben 675 euro e 40 centesimi è stato emesso in uno degli stand della manifestazione, un record che non può passare inosservato. La cifra non rappresenta solo una somma considerevole, ma è indicativa di un particolare trend che sta crescendo tra i consumatori di cioccolato, sempre più attenti alla qualità, alla provenienza e alla sostenibilità dei prodotti che acquistano.
Dietro questo scontrino da record c’è una filosofia che sta prendendo piede nel settore alimentare: quella del “bean to bar”. Questo termine, che indica un processo di produzione del cioccolato che parte dalla fava di cacao e arriva alla tavoletta, ha un valore che va oltre la semplice qualità del prodotto finale. Si tratta di un vero e proprio impegno a garantire che ogni fase della lavorazione avvenga in modo trasparente, etico e sostenibile, a partire dalla coltivazione del cacao. L’aspetto più interessante di questo approccio è che il consumatore diventa parte attiva di una filiera che non solo tutela l’ambiente, ma garantisce anche un compenso giusto per i produttori nei Paesi in via di sviluppo, dove il cacao viene coltivato.
Quest’anno, infatti, Eurochocolate ha messo in evidenza la presenza di 33 realtà provenienti da Centro-Sud America, Africa e Asia, tutte impegnate nella produzione di cioccolato secondo il modello “bean to bar”. Queste aziende sono state selezionate grazie alla rinnovata collaborazione con Cacao Solution, un network che promuove e sostiene la creazione di filiere dirette e sostenibili. Una scelta che riflette un cambiamento profondo nel mondo del cioccolato, dove la sostenibilità e la tracciabilità della produzione stanno diventando temi sempre più rilevanti per i consumatori.
Il consumatore che ha lasciato il suo segno con questo maxi scontrino è descritto dagli organizzatori come un “consumatore particolarmente attento e sensibile al tema del cioccolato bean to bar”. Questo tipo di consumatore non si limita ad acquistare un prodotto per il suo gusto, ma sceglie consapevolmente di supportare un sistema che rispetta i principi di equità, trasparenza e sostenibilità. Si tratta di una nuova forma di consumo che si sta diffondendo non solo tra i più giovani, ma anche tra chi è alla ricerca di prodotti che non solo soddisfino il palato, ma che abbiano anche un impatto positivo sulla comunità e sull’ambiente.
Questa crescente attenzione alla sostenibilità è il risultato di un cambiamento nei comportamenti dei consumatori, che stanno diventando sempre più consapevoli delle implicazioni sociali e ambientali delle loro scelte d’acquisto. Il cioccolato, come molti altri prodotti alimentari, è diventato un simbolo di un consumo più responsabile, che promuove una filiera che fa della qualità e della giustizia sociale le sue linee guida. L’interesse per il “bean to bar” è quindi un riflesso di un nuovo modo di pensare al cibo, che non si limita al suo aspetto nutrizionale o al piacere del gusto, ma abbraccia anche valori etici legati alla sua produzione e distribuzione.
La grande cifra spesa a Eurochocolate è un segno di come questa filosofia stia conquistando sempre più spazio nel mercato. È il risultato di un percorso che coinvolge sia i produttori, che investono in pratiche agricole sostenibili, sia i consumatori, che dimostrano una crescente volontà di spendere di più per un prodotto che rispetti determinati standard. Non si tratta solo di una moda, ma di una vera e propria presa di coscienza, che sta ridefinendo i canoni del buon cioccolato e, di riflesso, quelli di un consumo più consapevole. Per molti sono anche piccoli importanti gesti in vista del Natale.
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