Sicuramente vi sarà capitato di spegnere e riaccendere un dispositivo elettronico per risolvere un bug o un malfunzionamento, ma vi siete mai chiesti per quale ragione questo semplice gesto può essere risolutivo?
Come per gran parte delle cose di cui si conosce il funzionamento o la natura, anche la risoluzione dei problemi di elettronica può sembrare qualcosa di arcano, quasi un trucco magico. D’altronde quando un telefono o un PC s’impallano la prima cosa da fare – ve l’hanno sicuramente suggerito e lo avrete suggerito a vostra volta – è spegnere e riaccendere.
Quasi per magia il problema che vi impediva di utilizzare il dispositivo scompare e tutto torna alla normalità. Tuttavia per essere un trucco magico è troppo noto, inoltre ci dispiace doverlo dire in maniera così brutale ma…ecco…la magia non esiste. E non esiste soprattutto quando si tratta di oggetti che vengono costruiti su processi matematici e scientifici come i device elettronici.
Ironia a parte, per capire come mai questo semplice “trucco” funziona nella maggior parte dei casi bisogna innanzitutto comprendere come funziona un computer o un device come gli smartphone o le console da gaming che sfruttano il medesimo principio di funzionamento.
Questi device non fanno altro che utilizzare dei programmi che compiono dei processi in maniera basilare (si verifica tale problema, offro questa soluzione) e progressiva (i processi aumentano in base al numero di software che si utilizzano). Al fine di permettere al sistema di risolvere i processi viene oggi utilizzata la RAM, una memoria volatile che ha il compito di velocizzare e facilitare l’ottenimento delle info utili a portare a compimento i calcoli richiesti per il funzionamento del programma.
Quando un device rimane acceso a lungo, può capitare che il sistema non sia in grado di smaltire i dati utilizzati in precedenza e che dunque la memoria volatile s’intasi causando un blocco o un malfunzionamento del device che stiamo utilizzando. Può anche capitare che il software in uso abbia un bug nel codice sorgente e dunque questo impedisca al sistema di portare a compimento il processo necessario al suo corretto funzionamento.
Spegnere completamente il PC o lo smartphone permette al sistema di resettarsi e cancellare sia i file di troppo che quelli che presentano errori. Attenzione non parliamo di semplice riavvio, ma di spegnimento totale, seguito da qualche minuto di attesa prima della riaccensione. Il semplice riavvio (un arresto soft) potrebbe non concedere al sistema di resettarsi.
Lo spegnimento può essere utile anche nel caso in cui l’utilizzo di troppi software faccia surriscaldare il sistema o quando si presenta il memory leak, ovvero un fenomeno che porta un singolo processo a rimanere attivo occupando memoria e portando dunque all’esaurimento di quella utile a risolvere altri processi.
Sebbene abbiamo appena detto che il riavvio non è utile nel caso di blocco o malfunzionamento, ciò non significa che non sia fondamentale. Riavviare regolarmente il device in combinazione con gli aggiornamenti automatici permette di correggere i bug dei programmi utilizzati e di risolvere i problemi noti scovati dagli sviluppatori, dunque garantisce che vi siano meno problemi critici.
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