Il 2025 è iniziato da pochi giorni e già ci sono novità da conoscere comunicate dall’Agenzia delle Entrate. Interessano tanti contribuenti, scopriamo se siete coinvolti.
L’Agenzia delle Entrate monitora costantemente i contribuenti su più fronti. Qualora rilevasse incongruenze, errori e mancanze procederebbe con accertamenti e richieste di spiegazioni ai cittadini. In caso di dubbi sulle dichiarazioni, ad esempio, potrebbe inviare avvisi bonari.
Gli avvisi bonari sono comunicazioni usate dal Fisco per comunicare ai contribuenti l’esito di verifiche automatiche e formali. Nello specifico, l’avviso parte nel caso in cui dai controlli risultassero anomalie. Ricordiamo che questi controlli vengono effettuati su ogni dichiarazione effettuata dal cittadino e vertono principalmente sugli errori nei calcoli. Per effettuare le verifiche l’Agenzia delle Entrate utilizza vari strumenti che consentono all’ente di incrociare i dati tra dichiarazioni e informazioni note.
Tramite l’avviso bonario, quindi, il contribuente sarà invitato al pagamento di una determinata somma di denaro. Nel caso in cui dovesse ritenere di essere nella ragione e di non dover corrispondere alcun importo allora il cittadino potrebbe impugnare l’avviso e provare di non essere dalla parte del torto. Se l’errore è stato commesso veramente, invece, dovrebbe pagare quanto dovuto in un’unica soluzione oppure fare richiesta di rateizzazione. Indipendentemente dalla strada scelta ci saranno dei tempi da rispettare per il pagamento. Proprio in relazione a queste tempistiche sono arrivate novità interessanti a partire dal 1° gennaio 2025.
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato un cambiamento ai termini di pagamento degli avvisi bonari nel 2025. Fino allo scorso 31 dicembre 2024 il contribuente aveva 30 giorni di tempo per corrispondere la somma dovuta o per fare domanda di rateizzazione. Dal 1° gennaio 2025 questo tempo raddoppia, saranno 60 i giorni a disposizione del cittadino per definire il rapporto con il Fisco e regolarizzare la propria posizione in un’unica soluzione oppure a rate.
Se l’avviso bonario dovesse arrivare tramite intermediario, poi, la tempistica salirebbe a 120 giorni. Non cambia, invece, il termine di 30 giorni previsto per corrispondere l’importo per i redditi assoggettati a tassazione separata. Oltre alla dilazione dei tempi ricordiamo che il Decreto numero 87 del 2024 ha ridotto le sanzioni per le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024 nell’ottica del “Fisco amico”. In generale, dunque, i rapporti tra contribuente e Agenzia delle Entrate sono stati semplificati.
Le procedure – inclusi i pagamenti e la richiesta di rateizzazione – possono essere seguite online in completa autonomia evitando di dover prendere appuntamento presso un Ufficio territoriale. In particolare gli avvisi bonari si potranno consultare nel cassetto fiscale a cui si accede tramite credenziali digitali (SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi) sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Sempre telematicamente si potrà impugnare l’avviso (dopo aver ricevuto la cartella di pagamento) e verificare lo stato delle impugnazioni.
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