Hai presente le casse self-service del supermercato? Attenzione a non commettere questo errore quando le usi o saranno guai grossi.
Le casse self-service nei supermercati sono una soluzione pratica e veloce per molti consumatori. Consentono di effettuare il pagamento dei prodotti in autonomia, riducendo le attese in fila alla classica cassa.
Inoltre, è divertente passare i prodotti e pagare da soli, improvvisarsi cassieri ascoltando il bip della cassa che legge il codice a barre dei nostri prodotti. Bisogna però fare molta attenzione ad un errore che potrebbe portare non pochi problemi.
Quando si utilizzano le casse automatiche, siamo noi clienti a dover scansionare i codici dei prodotti, imbustarli e procedere con il pagamento. Dunque, tutta la responsabilità dell’acquisto ricade su noi consumatori.
Negli ultimi anni, il taccheggio, termine comunemente usato per indicare il furto nei supermercati, è diventato un problema serio, aggravato dall’uso diffuso delle casse self-service. Questi strumenti, pensati per velocizzare la spesa, hanno però aperto la strada ad una serie di comportamenti illeciti, dai piccoli sotterfugi ai veri e propri furti. Ma cosa rischia chi si lascia tentare da queste pratiche scorrette?
Le casse self-service, pur essendo dotate di sistemi antitaccheggio e rilevatori di peso, non sempre riescono a prevenire i furti. Tra i trucchi più diffusi ci sono il mancato scanner delle merci, lo scambio di etichette tra prodotti e il classico occultamento di oggetti tra gli effetti personali. Sebbene spesso si tratti di tentativi di risparmiare pochi euro, la legge non fa differenze: queste azioni sono a tutti gli effetti considerate furto, con conseguenze penali che variano in base alla gravità del reato.
Secondo l’articolo 624 del Codice Penale italiano, il furto consiste nell’appropriazione indebita di beni mobili altrui per ricavarne un profitto. Questo reato è punibile con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa che va da 154 euro a 516 euro. Se il furto avviene con specifici mezzi fraudolenti, come l’uso di trucchi per aggirare i controlli delle casse automatiche, si applicano aggravanti che possono aumentare la pena. In questi casi, la reclusione può salire da due a sei anni e la multa da 927 euro a 1.500 euro.
Nonostante la gravità delle sanzioni previste, il furto rimane procedibile solo a querela di parte, cioè può essere denunciato solo dal proprietario del bene rubato, e l’arresto è facoltativo. Inoltre, la riforma Cartabia introduce la possibilità di attenuanti o di non punibilità per fatti di lieve entità, specialmente se il valore della merce sottratta è irrisorio e il comportamento non risulta abituale.
Il taccheggio alle casse automatiche potrebbe sembrare una sciocchezza, ma può comportare conseguenze legali molto serie. La legge italiana è chiara: anche il più piccolo furto è un reato, e ogni furberia ha il suo prezzo. Quindi, quando usi la cassa self-service al supermercato, non cercare di fare il furbo e fai attenzione a scansionare per bene tutti i prodotti, anche una svista involontaria potrebbe causare non pochi problemi.
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