Gli esperti del settore alimentare hanno fatto una rivelazione che ha lasciato tutti molto perplessi: i cibi che mangeremo tra 20 anni sono alimenti che oggi, molti di noi, non ritengono nemmeno commestibili. Vediamo come sarà la nostra dieta.
Nel corso della nostra vita cambiamo più volte partner, amicizie, lavoro e magari anche città. Ma abbiamo mai pensato che, prima o poi, potremmo dover cambiare anche la nostra alimentazione? Forse no, forse nessuno di noi ha mai considerato l’ipotesi di modificare la propria dieta in modo drastico.
Noi italiani siamo particolarmente affezionati al nostro cibo, alla nostra dieta mediterranea: è un pezzo importante della nostra cultura. Anche chi opta per un’alimentazione vegetariana o vegana comunque continua a nutrirsi, principalmente, di alimenti tipici come le verdure, la frutta, i legumi, i cereali.
A ben guardare, però, la dieta di oggi non è proprio l’autentica dieta mediterranea e, sicuramente, è molto diversa da quella dei nostri nonni o bisnonni. Negli anni antecedenti alla guerra o immediatamente successivi si mangiavano cibi locali: non esisteva la bistecca di Angus, men che meno il patè di fegato d’oca e di certo non si mangiava salmone affumicato.
Non esistevano nemmeno i frutti esotici. Dunque anche la dieta si trasforma e la nostra, ben presto, subirà modifiche drastiche legate ed esigenze di sostenibilità ambientale ed economica. Prepariamoci perché molti dei cibi a cui oggi siamo abituati, scompariranno dalle nostre tavole.
Gli esperti di Cirfood hanno fatto previsioni poco rassicuranti su quella che sarà l’alimentazione del futuro nel nostro paese ma si può dire in gran parte del mondo. Le specificità territoriali verranno in parte cancellate da cambiamenti climatici ed esigenze legate ad una maggiore sostenibilità ambientale. Prepariamoci a dire addio a due dei cibi più amati da tutti.
In primis dobbiamo scordarci il caffè: con ogni probabilità tra 20-25 anni non potremo più berlo in quanto sarà talmente costoso da importare che nessun Paese europeo potrà permetterselo. I cambiamenti climatici stanno mettendo sempre più a dura prova le coltivazioni di caffè: la produzione cala e il prezzo cresce. Presto potremo addirittura dover pagare 2 euro il caffè al bar e il costo è destinato ad aumentare ancora.
Oltre al caffè un altro addio inevitabile sarà quello a bistecche, filetti e tartare: dovremo dire addio alla carne. Gli allevamenti intensivi – che, purtroppo, ad oggi, sono ancora moltissimi – hanno un impatto troppo pesante sul Pianeta e non potranno essere accettati ancora a lungo.
Dunque, ora che abbiamo visto cosa non mangeremo più, passiamo invece alla fase successiva: di cosa ci nutriremo tra 20-25 anni? Sicuramente aumenterà la produzione di proteine vegetali come i burger vegetali, il tofu, il seitan, i prodotti a base di proteine di legumi. Ma non solo: abituiamoci all’idea che in futuro la nostra dieta sarà composta anche da vermi, grilli e locuste.
Gli insetti, infatti – ammessi dall’Unione europea- rappresentano le proteine del futuro: massima resa e minima spesa. In futuro molti burger potranno essere a base non di manzo o di tacchino o di suino ma di insetti. L’idea fa sicuramente impressione a molti di noi ma già ora alcuni chef e pasticceri usano la farina di grilli per realizzare i loro prodotti: alla fine il futuro è più vicino di quanto pensiamo.
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